Bill Gates, intervenuto in occasione del Cop28 a Dubai per parlare della crisi climatica, si è detto fiducioso che questa verrà prima o poi invertita. Il miliardario ex Ceo di Microsoft, insomma, è ottimista sulla crisi e alle pagine del New York Times ha affidato la sua riflessione su quali sono le mosse che i ricchi di tutto il mondo possono, e devono, fare con contribuire verso una società più green.



Secondo Bill Gates, infatti, allo stato attuale non siamo ancora condannati dalla crisi climatica, come molti credono, ma non siano neppure prossimi a trovare una soluzione a lungo termine. Tuttavia, “l’ingegno umano, il nostro asset più prezioso” può dare una positiva speranza al clima, “ma servono i ricchi, individui, compagnie e Paesi, affinché le tecnologie verdi siano disponibili a chiunque e ovunque, compresi quei paesi meno ricchi finanziariamente ma grandi emettitori, come Cina, India e Brasile”. L’azione climatica collettiva, secondo Bill Gates, si deve articolare soprattutto su tre direttive, che vanno dagli investimenti mirati, al cambiamento nelle abitudini individuali, fino anche ai mercati nazionali.



La ricetta di Bill Gates contro la crisi climatica

Fondamentale, secondo Bill Gates, per invertire la crisi climatica è innanzitutto il fatto che “le persona ricche investano in società che sviluppano soluzioni verdi trasformative, specialmente in progetti che hanno il potenziale ma attualmente sono poco finanziate, incluso l’idrogeno verde e la gestione dell’emissioni di carbonio”. Un’azione certamente non facile, evidenzia il miliardario, anche e soprattutto perché in alcuni casi potrebbe trattarsi di progetti fallimentari e, dunque, di investimenti senza profitto.

Secondariamente, poi, per Bill Gates è fondamentale che le persone ricche cambiano le loro abitudini, ricordando che lui “viaggia con un aereo privato e può permettersi di pagare i costi supplementari del carburante generato da rifiuti e colture a bassa emissione”. Gli Stati, invece, dovrebbero “reindirizzare i finanziamenti per il clima nella creazione di un mercato per i prodotti puliti” che sia competitivo e ben remunerativo per le aziende. E sempre gli Stati, conclude Bill Gates, dovrebbero favorire quella competitività del mercato verde, con un sistema di incentivi fiscali volti “ad accelerare la decarbonizzazione“.