Billie Eilish, con un lungo messaggio pubblicato su Instagram, si è scusata per aver utilizzato un termine offensivo verso la comunità asiatica. Il fatto di cui si parla, però, è accaduto diversi anni fa, quando la cantante di “Bad Guy” aveva tredici o quattordici anni, come ha tenuto a precisare lei stessa. Le accuse di razzismo le sono arrivate di recente perché il video in questione ha iniziato a circolare in rete proprio nell’ultimo periodo.
“Vi amo ragazzi e molti di voi mi hanno chiesto di affrontare questa faccenda e voglio farlo perché mi hanno etichettato come qualcosa che non sono“. Esordendo così, Billie Eilish ha voluto fare chiarezza sul caso: “Avevo 13 o 14 anni, ho pronunciato una parola di una canzone che in quel momento non sapevo fosse offensiva verso i membri della comunità asiatica. Sono sconvolta e imbarazzata, aver pronunciato quel termine mi fa venire voglia di vomitare. Non avevo mai sentito quella parola se non in quel brano, non è mai stata utilizzata da nessuna persona della mia famiglia”.
Le scuse di Billie Eilish
Per ribadire il suo dispiacere, l’artista non ha usato la giovane età come scusante e ha comunque fatto mea culpa, riconoscendo che, “a prescindere dalla mia ignoranza e dalla mia età, nulla giustifica quanto fosse dolorosa e per questo mi scuso”. Nel video incriminato, inoltre, si vede Billie Eilish parlare una lingua inventata, cosa che faceva quando era bambina, e “l’ho fatto per tutta la vita per parlare con i miei animali, amici e famiglia, non è in nessun modo un’imitazione di nessuna lingua, accento o cultura. Chi mi conosce sa che scherzo con le voci”.
Ringraziando per il tempo che i fan avrebbero dedicato per leggere questo messaggio, la cantante ha scritto anche quanto sia importante continuare a parlare di inclusione e rispetto, nonché ascoltare e imparare sempre: “A prescindere da come sono state interpretate, non volevo che le mie azioni ferissero qualcuno, mi spezza il cuore che vengano etichettate così. Credo e ho sempre lavorato per usare la mia piattaforma per agevolare inclusione, gentilezza, tolleranza, equità e uguaglianza. Dobbiamo tutti continuare a parlare di queste cose, dobbiamo ascoltare e imparare. Vi ascolto e vi voglio bene”.