Sempre restia a parlare della sua vita privata, Billie Eilish ha provato ad aprirsi sul suo complicato rapporto con la religione. E così nel podcast “Me & Dad Radio” ha fatto delle rivelazioni in tal senso proprio insieme al padre Patrick O’Connell. Nell’ultimo episodio è partita dalla canzone “One of Us” di Joan Osborne per spiegare che l’ha colpita perché parla di religione in un modo non esclusivo. Questo le ha permesso di intraprendere un viaggio nel suo rapporto con la religione. «Non so se qualcuno di voi lo sa, non credo di averne mai parlato, ma quando ero piccola ero super religiosa, senza alcun motivo». Ciò nonostante la sua famiglia non sia mai stata molto religiosa. «Non conoscevo nessuno che lo fosse, eppure per qualche motivo da bambina lo ero incredibilmente». Lo è stata per diversi anni, poi qualcosa è cambiato. «A un certo punto non so cosa sia successo», ma quella fede «è sparita del tutto». Da allora le sue opinioni sul tema si sono evolute al punto tale che Billie Eilish ritiene di essere stata «antireligiosa» per un periodo.



BILLIE EILISH E LA FEDE: “DIO? ERO SUPER RELIGIOSA POI…”

«È stato strano, ma ho vissuto un paio di anni in cui sono stata quasi antireligiosa, anche in questo caso per nessun motivo. Non so perché sia successo e non so cosa mi abbia reso così», ha raccontato Billie Eilish nel suo podcast. Da quel momento in poi ha cominciato ad amare l’idea di altre credenze. «Penso che sia molto patetico avere una mentalità chiusa, come lo sono stata io un paio di anni fa». Ora invece le piace confrontarsi con le persone su temi delicati proprio come fede e religione. «Mi piace parlarne con le persone che hanno fede e sentire perché ne hanno e cosa le spinge a credere in Dio. E se non sono d’accordo, mi piace ascoltare e capire». Il padre di Billie Eilish ha confermato che in famiglia non vanno in chiesa e non hanno mai affrontato questo argomento, ma non si sono mai opposti. «Cambiare opinione va bene. Io un tempo ero così anti-Dio, non aveva senso per me, invece ora ritengo che sia bello credere in qualcosa. Quel che conta è non credere in quel che ci viene detto di credere».



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