Mentre Turchia e Ungheria bloccano l’adesione del suo Paese alla Nato, il ministro degli Esteri svedese sottolinea l’urgenza della candidatura della Svezia all’Alleanza atlantica. Tobias Billström, a Le Figaro, racconta: “Abbiamo rispettato efficacemente tutti i nostri impegni dal vertice della NATO a Madrid un anno fa. Comprendiamo i timori di Ankara per il terrorismo. Ma il nostro approccio alla Turchia è stato costruttivo. Abbiamo appena approvato una legislazione antiterrorismo più severa. Abbiamo revocato l’embargo sulle armi. Non c’è quindi motivo per continuare questo blocco. Fortunatamente, contiamo sul fortissimo sostegno dei nostri alleati dell’Alleanza. Perché la Svezia sarà un membro leale e impegnato della NATO”.
Il veto ungherese, secondo il ministro degli Esteri, non è problematico quanto quello turco: “Sono due opposizioni diverse. A Madrid lo scorso anno, l’Ungheria aveva appoggiato senza precondizioni l’adesione della Svezia alla NATO. Quindi non vediamo perché il problema con l’Ungheria persista”.
Billström: “Ucraina nella NATO? Sosteniamo il principio della porta aperta”
Riguardo l’adesione dell’Ucraina alla NATO, Tobias Billström spiega a Le Figaro: “Sosteniamo il principio della “porta aperta” della NATO. Ma come Stato candidato, siamo tenuti a un certo riserbo su questa questione”. Riguardo l’abbandono della neutralità, il ministro degli esteri spiega: “Sin dalle guerre napoleoniche, abbiamo sempre avuto una politica di equilibrio tra le grandi potenze. Questo è stato il principio e il fondamento della nostra politica da quando il maresciallo Bernadotte divenne re di Svezia 205 anni fa. Non siamo mai cambiati e devo dire che questa politica di equilibrio ha funzionato bene. È stata la brutale guerra della Russia in Ucraina a convincerci della necessità di cambiare il principio del non allineamento militare del nostro paese”.
La guerra in Ucraina ha mobilitato l’Europa, portando quasi tutti i paesi a schierarsi. Il ministro spiega ancora: “Sono molto grato a Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, per essersi espressa così chiaramente a favore dell’Ucraina. Gli europei hanno unito i loro sforzi per mantenere le sanzioni, prenderne di nuove e aiutare l’Ucraina il più possibile. Sotto la Presidenza svedese dell’UE, abbiamo introdotto l’undicesimo pacchetto di sanzioni. La questione più importante è quella dei nostri rapporti con la Russia dopo la guerra. Poiché la Russia non si muoverà, rimarrà a lungo una potenza vicina e ostile. Questo è il motivo per cui l’Ucraina deve chiaramente vincere la guerra e la Russia deve subire una sconfitta militare totale. Questo modo di agire nei confronti dei vicini deve finire, non ci devono più essere guerre di aggressione sul suolo europeo. La Carta delle Nazioni Unite deve essere rispettata e Vladimir Putin, contro il quale la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura, deve rispondere dei suoi crimini”.