È una vera e propria tragedia quella che si è consumata nel piccolo comune di Nole – nel basso canavese, ma in provincia di Torino – con una bimba di 10 mesi che è stata (secondo le primissime indagini) annegata nella vasca da bagno dalla madre poco più che trentenne che subito dopo ha tentato il suicidio armata con un lungo coltello da cucina: quella scoperta dal padre – insomma – è stata una vera e propria scena dell’orrore, con la bimba di 10 mesi riversa a terra senza vita e la moglie immersa in una grossa pozza di sangue al suo fianco, lanciando immediatamente un allarme che – purtroppo – non è servito a salvare la piccola.



Stando a quando emerge dalle indiscrezioni che stanno circolando in queste ore, la bimba di 10 mesi era già morta all’arrivo dei soccorsi che non hanno potuto far altro che constarne l’avvenuto decesso; mentre la madre è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Molinette di Torino dove si è sottoposta immediatamente ad un intervento chirurgico per richiudere la ferita ed evitare la morte per dissanguamento: attualmente la sua prognosi è riservata, ma pare che sia al contempo fuori pericolo di vita, piantonata sia dagli agenti di polizia, che dai servizi sociali.



Bimba di 10 mesi annegata nella vasca da bagno: l’ipotesi è che la madre soffrisse di depressione post-partum

Sempre stando alle indiscrezioni, pare che dietro all’infanticidio della bimba di 10 mesi – probabilmente annegata nella vasca della bagno – e al tentato suicidio della madre si nascondesse un malessere complesso da affrontare e da superare, ovvero una grave forma di depressione post-partum per la quale era in cura da uno psicologo fin dalla nascita della piccola; ma si tratta (almeno per ora) di un’ipotesi che dovrà essere approfondita non appena la donna si risveglierà e potrà raccontare l’accaduto.



Sulla vicenda nelle ultime ore è intervenuta il sindaco di Nole Simone Bertino che ha definito l’accaduto “una tragedia immensa” che ha sconvolto l’intera comunità locale, ricordando anche che “abito poco distante” dalla coppia che conosceva bene – e definisce “bravissimi ragazzi” – e che a lungo aveva “desiderato quella bambina”, confermando anche che (per quello che è dato sapere a lui) prima della tragedia che ha coinvolto la bimba di 10 mesi “non sono stati lasciati mai soli”.