Tiene banco in quel di Lecce il caso della bimba “contesa” fra il padre e la madre. La piccola si trova ancora nel Salento assieme alla mamma, nonostante la Corte d’Appello di Roma abbia imposto il suo trasferimento in una casa famiglia. “Ci stiamo muovendo con grande prudenza – le parole di Rita Perchiazzi, legale incaricata dal sindaco di Lecce, tutore provvisorio della bambina, parlando ai microfoni dell’Adnkronos – perché si tratta di una vicenda molto delicata. La questione è in carico ai servizi sociali che hanno investito l’autorità giurisdizionale competente a pronunciarsi. Si stanno muovendo con particolare cautela, tenendo conto degli stati d’animo e della fragilità della bambina”.



La legale contesta la “spettacolarizzazione della vicenda”, definendola “estremamente inopportuna”, aggiungendo che “Sollecitare i media per smuovere le acque ci sembra di pessimo gusto. Dare in pasto alla stampa è un ulteriore sgarbo verso questa bambina”. L’avvocato quindi rimarca: “Qui non si parla di consegnare un pacco, ma una bimba. E i servizi sociali (incaricati dalla corte d’Apppello di Roma di collocarla in una casa famiglia ndr) lavorano in un ambito istituzionale in cui possono chiedere la sospensione della sentenza in base alle valutazioni che hanno fatto sulla minore, contenute nella documentazione più recente inviata alla Corte d’Appello di Roma”.



BIMBA CONTESA A LECCE: “DECISIONE CORTE D’APPELLO? NESSUNA INOSSERVANZA”

Il giornalista dell’Adnkronos chiede quindi se l’ordinanza non andrebbe comunque eseguita nel frattempo, e l’avvocato replica: “Non c’è una inosservanza fine a se stessa – ha precisato la tutore della bimba di Lecce – ci si era mossi tutti nella stessa direzione ma se c’è un ostacolo concreto che deriva dalla necessità di salvaguardare il benessere della bambina, i servizi sociali lo segnalano rivolgendosi all’autorità giurisdizionale. Abbiamo sottoposto il tutto alla valutazione della Corte d’appello”. Il padre della bimba, che da tre anni denuncia di essere vittima dell’ex, prima con l’accusa di violenza sessuale e poi non facendogli praticamente vedere la piccola, ha dichiarato: “Il silenzio delle istituzioni è assordante”.

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