Valentina Chapellu, bimba di 17 mesi, è morta il 17 febbraio del 2020 a causa di una sovrainfezione dovuta al virus dell’influenza A: il pediatra Marco Aicardi, che per ultimo l’ha visitata prima del ricovero all’ospedale Regina Margherita di Torino, è ora a processo con l’accusa di omicidio colposo. Il medico operava all’ospedale pediatrico Beauregard di Aosta, dove tra il gennaio e il febbraio, la piccola aveva fatto quattro accessi, venendo sempre dimessa.
L’ultima volta che la vittima è arrivata al nosocomio, le sue condizioni erano ormai gravissime, tanto che fu stabilizzata e trasportata all’ospedale Umberto Parini, in quanto quello pediatrico non era dotato di rianimazione. Né questo né il successivo ricovero in Piemonte, tuttavia, è valso a salvarle la vita. A ricordare i suoi ultimi istanti, in aula, è stato Lorenzo Moscaritolo, medico rianimatore dell’ospedale Regina Margherita di Torino, chiamato a testimoniare dall’accusa.
Bimba morta di influenza A: pediatra a processo, le testimonianze in aula
“Sicuramente di influenza A si muore molto meno di anni fa, e in nove anni che lavoro in rianimazione l’unico caso di decesso che ho visto è quello di Valentina Chapellu”. A dirlo durante il processo nei confronti del pediatra Marco Aicardi, come riportato da Sky Tg24, è stato Lorenzo Moscaritolo, medico rianimatore che tentò di stabilizzare la piccola, che sarebbe deceduta qualche giorno dopo. In quelle ore fu anche sottoposta a tampone nasale risultato positivo al virus in questione.
La bimba, infatti, è morta per una sovrainfezione dovuta all’influenza A. Un caso piuttosto raro. È per questo motivo che si sta cercando di comprendere se ciò poteva essere evitato. Secondo i medici dell’ospedale pediatrico Beauregard di Aosta non sarebbe così. Una infermiera, in tal senso, ha dichiarato che l’imputato “non si è mai rifiutato di visitare la bambina, ha chiesto alla mamma se avesse chiamato il pediatra di base. E poi, rispetto ad altri medici lui è così, meno espansivo, ma è il suo modo di lavorare”.