Ad Annecy quattro bimbi sono stati accoltellati in un parco da Abdalmasih Hanoun, un cristiano siriano. In mano, da un lato, aveva l’arma, dall’altro lato, il crocifisso. “In nome di Gesù Cristo”, urlava mentre feriva le piccole vittime. In Europa, tuttavia, come sottolineato in un editoriale di Renato Farina sulle colonne di Libero Quotidiano, nessuno pensa che si sia trattato di “terrorismo cristiano”, mentre i media arabi evidenziano l’aspetto religioso della vicenda.



In Francia e non solo, piuttosto, ad essere stata evidenziata è stata la cristianità dell’eroe Henry. Il ventiquattrenne ha cercato di fermare l’attentatore facendo roteare di fronte a lui il suo zainetto, in modo che non potesse essere colpito né potesse aggredire altri bambini. Mentre il giovane, che era in pellegrinaggio tra le cattedrali del Paese, incontra il Premier Emmanuel Macron, le riflessioni sulla fede del siriano passano in secondo piano. È dura, infatti, credere per l’Occidente che anche il cristianesimo possa essere carburante dell’odio e del terrore.



Bimbi accoltellati ad Annecy, attentatore è cristiano siriano che va contro il Vangelo

I bimbi del parco di Annecy sono stati accoltellati in nome di Gesù Cristo? È una realtà difficile da affrontare, anche perché nel Vangelo non esiste alcuna parola che incita ad un orrore di questo genere. È anche per questo motivo che quando sono state diffuse le prime immagini dell’aggressione perpetuata da Abdalmasih Hanoun, il quale indossava un turbante, è apparso subito chiaro che l’attentatore fosse un esponente dell’Islam jihadista. Soltanto successivamente ci si è accorti del crocifisso tra le sue mani e delle sue parole.



Nessuno avrebbe mai sospettato di lui in Europa. Il profugo era scappato da una cittadina della Siria dove l’Isis ha sterminato numerosi cristiani e aveva ottenuto lo status di richiedente asilo in Svezia, nonché in precedenza anche in Svizzera e in Italia. Ora, non resta che attendere la visita psichiatrica per comprendere cosa sia accaduto nella sua mente, mentre l’ipotesi di un “terrorismo cristiano” continua a far paura.