Straordinario traguardo ottenuto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove tre bimbi malati di leucemia sono guariti a seguito di un trattamento con le cellule Car-t. Si tratta di una cura attraverso cellule geneticamente modificate e prodotte presso l’Officina Farmaceutica dell’ospedale romano, sviluppata nell’ambito del programma Car-t Italia a cui il ministero della salute ha destinato 10 milioni di euro. “La ricerca sulle terapie avanzate ha un valore strategico – è il commento del titolare dello stesso ministero, Speranza, riportate da IlFattoQuotidiano.it – al fine di poter offrire ai cittadini le migliori possibilità di cura”.
“I risultati di questo importante progetto – ha aggiunto – sono un passo avanti significativo in questa direzione e ci confermano come sia fondamentale continuare a investire sulla ricerca”. Così invece Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Oncoematologia e presidente del Consiglio Superiore di Sanità; “Come coordinatore del Progetto e responsabile del gruppo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sono particolarmente felice per questo risultato”.
BIMBI AFFETTI DA LEUCEMIA GUARITI GRAZIE A CELLULE CAR-T: STUDIO PRELIMINARE MA MOLTO PROMETTENTE
“La decisione del Parlamento italiano – sono ancora le parole del numero uno del Css – cui tutti noi ricercatori afferenti al progetto siamo straordinariamente grati, d’investire in un campo così innovativo trova così una concreta realizzazione terapeutica che sarà certamente seguita da altre applicazioni in malati affetti da differenti patologie oncologiche”. Sui tre bambini guariti affetti da leucemia LLA-BCP i trattamenti convenzionali non avevano portato ai risultati attesi, ma una volta sottoposti alla cura sperimentale hanno portato ad un risultato sensazionale, una cura tra l’altro accessibile anche per i pazienti affetti dalle forme più grave della malattia. Già a sole due settimane dall’infusione i tre piccoli pazienti avevano rimesso completamente la malattia, e anche se i risultati sono ancora preliminari si tratta di un traguardo senza dubbio promettente. Lo studio proseguirà nei prossimi mesi valutando altri due livelli di dose e attivando la fase due.