DOPO LE INDAGINI ARRIVA LA CONFERMA DI ISRAELE: “CI SONO BAMBINI DECAPITATI A KFAR AZA”

Dopo una giornata di indagini e di perplessità sulle diverse fonti in arrivo dal kibbutz di Kfar Aza – decimato nella popolazione dopo l’attacco di Hamas – in serata arriva la conferma prima del Ministero della Difesa israeliano e poi direttamente dal portavoce del Primo Ministro Benjamin Netanyahu. Contattato dalla CNN, Tal Heinrich ha spiegato che è vero purtroppo: «Neonati e bambini piccoli sono stati trovati decapitati a Kfar Aza».



Non è chiaro ancora il numero dei bimbi uccisi a pochi km dalla Striscia di Gaza ma vi è la conferma dei vertici dello Stato ebraico, smentendo così la nota di Hamas che oggi aveva parlato di «fake news e accuse inventate dai media occidentali». Nelle prossime ore si attenderà la verifica dei media in merito alle notizie date – questa volta però in maniera ufficiale – da Israele.



“BIMBI DECAPITATI NEL KIBBUTZ DI KFAR AZA”: COSA SAPPIAMO FINORA

La notizia di ieri data dalla tv israeliana I24 ha sconvolto l’intero Occidente in merito alle atrocità dei primi giorni di guerra Hamas-Israele: tra i 200 cadaveri ritrovati dall’esercito ufficiale nel kibbutz (comunità agricola, ndr) di Kfar Aza – a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza – vi sarebbero almeno 40 bimbi di cui alcuni decapitati e giustiziati. La vitalità moderna dei social ha fatto il resto, estendendo la notizia atroce e rivoltante lungo la rete, scatenando reazioni opposte e – inevitabilmente – aprendo anche alcune perplessità circa le fonti di una notizia che se vera darebbe una lettura ancora più sanguinaria e terroristica all’azione di Hamas contro gli obiettivi israeliani in Palestina.



La notizia è stata data dalla giornalista Nicole Zedek, corrispondente di I24 News, che in prima battuta ha rilanciato quanto raccontatole dall’esercito israeliano che ha liberato il kibbutz di Kfar Aza dopo gli attacchi di Hamas dello scorso weekend. «E’ difficile anche solo spiegare esattamente le vittime di questo massacro avvenuto proprio qui. Bambini con la testa tagliata, Famiglie uccise nei loro letti. Puro orrore che nessuno avrebbe nemmeno immaginato», racconta la giornalista sconvolta. La notizia è poi stata confermata anche dal generale maggiore delle forze di difesa di Israele, Itai Veruv, parlando con i giornalisti presenti nel kibbutz: «Non è un guerra, non è un campo di battaglia. Vedete i bambini, le madri, i padri nelle loro camere da letto, nei loro rifugi e come i terroristi li uccidono. Non è una guerra, non è un campo di battaglia. E’ un massacro, è un’attività terroristica». Ancora il militare, letteralmente sconvolto, aggiunge «è qualcosa che non ho mai visto nella mia vita. E’ qualcosa che potevamo immaginare fosse successo ai nostri nonni e nonne nei pogrom in Europa e in altri posti. E’ qualcosa che non accade nella nei giorni nostri». I fotografi presenti a Kfar Aza raccontano poi oggi alle agenzie internazionali di quanto quel massacro «è difficile da raccontare. C’erano corpi ovunque»; tanto i reporter quanto il generale d’Israele Veruv descrivo la scena come molto vicina a «metodi dell’Isis».

“ALLARME FAKE NEWS”, MA RESTA IL MASSACRO DI CIVILI E BAMBINI A KFAR AZA

Col passare delle ore però iniziano ad emergere alcune perplessità sulle prime fonti giunte sul massacro dei bimbi uccisi e decapitati dalle milizie islamiste di Hamas, in una dinamica già vista lo scorso aprile 2022 con il massacro di Bucha in Ucraina. Come ogni guerra dei giorni nostri, la duplice complicanza è dettata dagli orrori scatenati e anche le insidie delle distinte propagande dietro ai nemici sul campo. Nella serata di martedì il portavoce dell’esercito di Israele Daniel Hagari ha smentito la notizia dei corpi decapitati affermando che non aveva ricevuto informazioni di decapitazioni di bambini da parte di Hamas. A quel punto anche i24 News ha fatto parziale marcia indietro con la giornalista Zedek che ha spiegato «forse sono stata male informata dai militari locali». 

«Affermiamo categoricamente la falsità delle accuse inventate promosse da alcuni media occidentali, che adottano in modo non professionale la narrativa sionista piena di bugie e calunnie contro il nostro popolo palestinese e la sua resistenza. L’ultima delle quali è stata l’affermazione di aver ucciso bambini, decapitandoli e prendendo di mira i civili»: questo è quanto scrive Hamas in un comunicato, riportato da Al Jazeera. Il gruppo terrorista palestinese ha invitato i media occidentali a «non schierarsi ciecamente con la narrativa sionista, che e’ piena di bugie e calunnie». Emergono a questo punto diversi racconti che sembrano però concordare su un punto: non si sa il numero dei civili massacrati né se vi siano bambini decapitati, ma è certo il massacro nel kibbutz di Kfar Aza così come vi sono tra i cadaveri donne, neonati e bimbi piccoli. La Reuters da Israele riporta che al momento «non c’è stato alcun bilancio ufficiale delle vittime nel Kibbutz di Kfar Aza martedì sera, i soldati israeliani continuano a perquisire le case sospettate di essere insediate con esplosivi». il maggiore e portavoce dell’esercito israeliano, Nir Dinar, a Business Insider ha poi raccontato che secondo alcuni media i soldati avrebbero trovati cadaveri di bimbi decapitati ma «personalmente non ho visto alcuna immagine, video né corpi delle vittime. Io non ero lì. Me lo hanno riferito i soldati presenti sul campo. Stiamo indagando». Anche il quotidiano israeliano Haaretz riporta che al momento si sa solo di un centinaio di vittime all’interno di quel kibbutz ma ancora non vi sono conferme sui bambini. Il giornalista francese Samuel Forey, corrispondente dal Medio Oriente per Le Monde, France Soir e Mediapart, ieri ha visitato il kibbutz e sui social ha scritto: «Nessuno mi ha parlato di decapitazioni, tanto meno di bambini decapitati, tanto meno di 40 bambini decapitati. Ho contattato due servizi di emergenza (che desiderano rimanere anonimi, poiché l’argomento è delicato), che hanno raccolto diversi cadaveri. Entrambi affermano di non aver assistito a tali abusi, senza dire che non sono esistiti». Il cronista sottolinea di non voler affatto minimizzare le atrocità commesse dai combattenti di Hamas, anche perché ampiamente documentate in questi primi giorni di guerra: «Volevo chiarire che non posso verificare queste decapitazioni di bambini. Il futuro fornirà ulteriori dettagli. Un passaggio più personale. Ho seguito guerre, massacri e un genocidio, quello degli Yazidi. Ciò che ho visto ieri a Kfar Aza è stato terribile. E mi rendo conto ogni giorno della portata della tragedia, che cerco di documentare nel modo più preciso possibile».

Di contro però, sembrerebbero smentire la tesi della “fake news israeliana” i giornalisti di Bbc e New York Times che sono stati ammessi nel Kibbutz Kfar Aza vicino a Gaza: «Nessuno sa dire quanti di loro giacessero qui, a Kfar Azza, ma questo si sta rivelando come uno dei peggiori luoghi dello spargimento di sangue. Soldati e soccorritori hanno detto che decine, forse centinaia, sono stati massacrati qui, inclusi nonni, neonati e bambini», scrive il NYT mentre l’emittente inglese rilancia «I soldati che hanno trascorso gran parte della giornata tra le rovine recuperando i corpi dei civili hanno affermato che c’è stato un massacro». Secondo quanto racconta alla Bbc Davidi Ben Zion, vice comandante dell’Unità 71: «Grazie a Dio abbiamo salvato molte vite di molti genitori e bambini. Sfortunatamente, alcuni sono stati bruciati dalle Molotov». L’inviato sul campo a Kfar Aza ieri per Mediaset, il giornalista Elia Milani, in merito alla notizia sulle decapitazioni ha sottolineato che l’esercito israeliano nei suoi vertici non ha confermato alcuna decapitazione ma di contro i cadaveri di donne e bambini sono stati comunque trovati nel kibbutz e trasportati nei sacchi neri documentati dalle tante foto (compresa quella in testa all’articolo, ndr) scattate a Kfar Aza. In definitiva, al momento non si può dire con certezza se la notizia dei bimbi decapitati sia assolutamente certa, anche se di contro sembrerebbe comunque confermato il massacro nel kibbutz: le indagini anche ai vertici dell’esercito israeliano sono in corso, non ci resta che attendere gli sviluppi.