Il problema riguardante l’utilizzo degli smartphone non è più relegato solamente agli adolescenti, ma anche ai bimbi più piccoli, se non addirittura piccolissimi, spesso e volentieri “appollaiati” davanti allo schermo del telefono per vedere video e rimanere un po’ tranquilli. Proprio per questo è partito un progetto in Friuli, attraverso cui i pediatri sono scesi in campo per educare gli adulti all’uso della tecnologia: «Abbiamo iniziato a dare peso a quel che sta accadendo – le parole di Franca Ruta, pediatra di famiglia nel distretto delle Dolomiti friulane, ai microfoni de L’Avennire – quando, confrontandoci tra colleghi, sentivamo ripetere sempre lo stesso racconto».



Un progetto innovativo che si chiama “Custodi digitali”, e che potrebbe a breve diffondersi in altre regioni d’Italia. «Se è vero che i pediatri sono figure di riferimento per i genitori – le parole di Marco Grollo, anima del progetto – e se è vero che ne incontrano così tanti, e così spesso nell’arco della crescita dei bambini, allora è proprio nello studio dei pediatri che può e deve essere vinta la sfida dell’educazione digitale».



CUSTODI DIGITALI, IL PROGETTO DI EDUCAZIONE DEI GENITORI ALLE TECNOLOGIE: “FRA I 6 E I 12 MESI…”

Custodi digitali vede la partecipazione attiva di numerose realtà del territorio friulano come asili, scuole, servizi sociali e il Tavolo educativo Don Milani, attivo dal 2017 in zona grazie all’impegno di Dario Donei, don-psicologo, nell’ambito delle sfide educative e dell’attenzione verso i più piccoli.

Sono state così elaborate delle schede ad hoc a seconda della fascia d’età dei bambini, che permettono di educare sugli strumenti tecnologici più adatti, dalle applicazioni ai videogiochi. I pediatri propongono queste schede ai genitori: «Ai genitori di bimbi appena nati, per esempio, spieghiamo il valore dell’allattamento: lo scambio di sguardi tra madre e bambino è fondamentale nello sviluppo, il telefono non deve esistere in quel momento. Così come, tra i 6 e i 12 mesi, telefoni e televisione devono essere banditi dal pasto: i piccoli devono imparare ad apprezzare e conoscere il cibo, non ignorarlo».