Scoppia la polemica a Napoli dopo che una scrittrice nigeriana, Sabrina Efionay, ha accusato i bimbi partenopei che si sono travestiti da Osimhen per il carnevale 2023, definendo il tutto razzista: “Ogni volta che un giocatore nero eccelle in una squadra (in questo caso, il Napoli) – si legge sulle pagine social della stessa – ho sempre un’ansia tremenda per come si pensa che debba essere celebrato. Dalla solidarietà di Sorbillo a Koulibaly che si dipinse la faccia di nero, ai bambini che avete colorato di marrone in “onore” di Osimhen per Carnevale. Credetemi, non è per niente celebrativo. Fa proprio venire la pelle d’oca se pensate che sia solidale, divertente, una maschera o un sostegno al calciatore nigeriano”.
Ovviamente la pensa in maniera diversa Mario Adinolfi, noto politico dichiaratamente cattolico e pro famiglia, che intervistato stamane in collegamento dal programma di Canale 5, Mattino 5, ha spiegato: “La retorica del black face non è stata inventata da questa scrittrice. Negli Usa da sempre gli afroamericani hanno avuto parecchio fastidio per coloro che si dipingevano la faccia per rappresentare gli afro all’interno dello spettacolo e nei teatri”.
BIMBI TRAVESTITI DA OSIMHEN: “LA POLEMICA HA UNA RADICE NOSTRANA”
Quindi Adinolfi ha proseguito: “La polemica ha una radice non nostrana, suggerirei alla scrittrice di fornirsi di un libro ‘I promessi sposi’ che studiavamo da bambini dove ci sono parole chiarificatrici: ‘Tutto è puro per i puri’”. E ancora: “Lo sguardo di questi bimbi è puro, e lo stesso si deve dire delle famiglie napoletane senza ombra di dubbio, basta studiare un po’ della letteratura italiana”.
Poi Adinolfi sulla polemica carnevale Osimhen, ha aggiunto: “Quando a carnevale mi vestivo da Sandokan ero offensivo nei confronti dei poveri malesi? Questa è solo ideologia, c’è la realtà e poi c’è l’ideologia. Si confonde il terreno dell’ideologia con il razzismo vero e questa cosa finisce per rendere inefficace l’attacco al razzismo vero”.