Sta facendo discutere quanto è accaduto in Cina, dove 27 dipendenti della Casa editrice scolastica del popolo sono stati licenziati per avere inserito immagini nei libri di scuola non in linea con i princìpi dell’estetica di cui si fregia la nazione del Dragone. In particolare, a seguito di un’inchiesta protrattasi per 90 giorni, il Partito comunista cinese ha rimosso i lavoratori per avere pubblicato illustrazioni “pornografiche e vergognose”. In verità, a guardarle bene, sembrano illustrazioni innocenti, che mostrano bambini e bambine che giocano e discutono, anche se effettivamente ci sono richiami inequivocabili all’Occidente.
A tratti compaiono inserti della bandiera americana, con le stelle e le strisce, oppure i giovani disegnati si afferrano tenendosi per qualunque parte del corpo, le gonne delle ragazzine volano e scoprono le mutande, spuntano tatuaggi e, addirittura, viene disegnato in maniera errata il vessillo cinese. Insomma, nulla di scandaloso, ma tanto è bastato per fare sì che la Cina considerasse quei libri di scuola inadatti ai giovani studenti, inserendoli di diritto nell’elenco dei testi proibiti.
CINA, LIBRI SCUOLA CON DISEGNI “PROIBITI” SECONDO IL PCC: SCATTANO I LICENZIAMENTI
“Quei disegni non riflettono gli standard educativi della Repubblica popolare cinese e non diffondono un’immagine positiva dei nostri ragazzi”, hanno spiegato fonti ministeriali pechinesi. Come se non bastasse, riferisce il “Corriere della Sera”, la casa editrice, la più grande della Cina, ha subito pubblicato le proprie scuse per i libri di scuola incriminati, annunciandone il ritiro e la sostituzione delle immagini. Questo non è servito, tuttavia, a evitare ai 27 funzionari e disegnatori di perdere il lavoro.
“Dobbiamo fornire ai nostri giovani esempi virtuosi tratti dalla millenaria tradizione cinese“, ha scritto il “Global Times”, il giornale di regime. Nei nuovi libri, adesso, campeggiano fumetti che, scrive il “CorSera”, “rappresentano bambini dai tratti delicati e vestiti con pudicizia: i maschi non fanno la linguaccia, mai, mentre le femmine portano le trecce”.