Si è tenuto stamane un incontro fra il procuratore capo di Novara, Marilinda Mineccia, e la stampa, in merito alla morte del bimbo di 20 mesi avvenuta nella giornata di giovedì. «Un corpo martoriato con lesioni multiple – spiega il magistrato – è un omicidio avvenuto in un quadro di maltrattamenti pregressi». Ormai non sembrano esservi più dubbi in merito al fatto che il piccolo sia stato ucciso, e non morto a causa di una caduta, come invece avevano denunciato i genitori inizialmente. Nella notte appena passata è stato disposto il fermo in carcere a Novara per Nicolas Musi, il compagno della madre del bimbo, mentre la donna, Gaia Russo, si trova attualmente in una struttura protetta perché incinta. Nei confronti dei due l’accusa gravissima è quella di omicidio volontario pluriaggravato, e stando ai risultati dell’autopsia il piccolo sarebbe morto a causa di un forte colpo subito all’addome; dopo di che il fegato si sarebbe lesionato provocando un’emorragia interna che avrebbe ucciso il bimbo nel giro di una mezz’ora. Il colpo all’addome viene definito «assolutamente incompatibile» con una caduta, forse un calpestamento o una compressione. «Siamo profondamente sconvolti da quanto abbiamo visto», ha aggiunto la procuratrice novarese. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NOVARA, BIMBO MORTO: INDAGATI I GENITORI

Si aggiungono nuovi particolari alle indagini in corso sulla morte del bimbo di 2 anni. Secondo quanto rivela La Stampa, la madre ed il compagno sarebbero stati indagati per omicidio volontario. L’indagine aperta dalla procura di Novara tuttavia sarebbe appena all’inizio e l’iscrizione dei due nomi nel registro degli indagati si tratterebbe di un atto dovuto in questi casi. La coppia, nel corso dell’interrogatorio si è avvalsa della facoltà di non rispondere. “Siamo alle fasi preliminari dell’indagine, è presto per avanzare accuse precise. Prima di ogni cosa dovremo attendere l’esame autoptico”, ha spiegato il procuratore capo di Novara, Marilinda Mineccia, invitando alla prudenza. A far destare ancora molti dubbi sarebbero alcuni ematomi sospetti riscontrati sul corpo della piccola vittima e per i quali il personale dei soccorsi avrebbe deciso di allertare prontamente la polizia. Determinanti saranno chiaramente i risultati dell’autopsia che si è svolta nella giornata di oggi e che chiarirà la causa precisa della morte del piccolo Leonardo. E’ possibile che sia stato qualcosa di gran lunga diverso di un mero incidente domestico? E’ ancora presto per sbilanciarsi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



COPPIA INDAGATA PER INFANTICIDIO

Un bambino di appena 2 anni è morto ieri mattina a Novara, subito dopo il suo arrivo all’ospedale Maggiore. Sulle cause della morte erano immediatamente partite le indagini da parte della squadra mobile della questura e gli inquirenti avevano subito acquisito le cartelle cliniche al fine di capire quali fossero le condizioni del bimbo al momento della chiamata dei soccorsi richiesti proprio dai familiari. La mamma ed il compagno che si trovava con lei, si erano limitati a spiegare: “Il bambino sta male”. I dubbi della polizia avevano avuto a che fare proprio su possibili maltrattamenti subiti dal piccolo e che avrebbero potuto poi provocarne il decesso. Subito dopo la morte del bimbo, mamma e compagno erano stati accompagnati in questura per essere ascoltati e oggi è arrivata l’importante svolta sull’inchiesta in corso relativa alla morte del piccolo Leonardo. Dopo una notte di interrogatori, spiega Repubblica.it, mamma e compagno sono stati indagati per infanticidio. In parte si tratta di un atto dovuto al fine di poter procedere con l’autopsia in corso in queste ore, dando la possibilità ai familiari di poter nominare un consulente. Eppure la posizione di entrambi viene considerata delicata.



BIMBO DI 2 ANNI MORTO A NOVARA: MAMMA E COMPAGNO INDAGATI

Gli inquirenti si sono recati nella casa del bimbo di due anni morto a Novara, al fine di raccogliere elementi utili ai fini delle indagini. La coppia aveva riferito una caduta dal lettino ma la versione convince poco gli inquirenti e potrebbero esserci delle importanti svolte nelle prossime ore, probabilmente dopo i risultati dell’autopsia. Il piccolo Leonardo si trovava nell’abitazione del quartiere Sant’Agabio dove viveva con la famiglia quando la madre ha fato l’allarme al 118 spiegando che il figlioletto faceva fatica a respirare. “Fate presto”, aveva aggiunto. All’arrivo dei soccorritori, le condizioni del bambino erano apparse subito molto gravi poichè già non respirava più. Il cuore era fermo e nonostante un primo tentativo per cercare di rianimarlo, era stata tentata la corsa in ospedale, ancora vivo ma in condizioni disperate. Il bimbo è però deceduto subito dopo il ricovero in terapia intensiva. Le indagini hanno appurato che in casa, al momento del malore del piccolo, erano presenti la madre ed il compagno. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi.