Una storia drammatica ci giunge dagli Stati Uniti dove un bimbo di quasi due anni è morto all’asilo nido dopo essere entrato in contatto con il fentanil, una droga molto potente. Come si legge sul sito della BBC, sono stati in totale quattro i piccoli che hanno ingerito la sostanza, ma se tre se la sono cavata e si trovano attualmente ricoverati in ospedale, uno di loro è andato in arresto cardiaco, morendo. L’episodio si è verificato nel quartiere Bronx di New York e la polizia ha arrestato la titolare dell’asilo “Divino Nido”, tale Grei Mendez De Ventura, accusata di omicidio assieme al suo vicino, il 41enne Carlisto Acevedo Brito.
La vittima, invece, si chiamava Nicholas Dominici, un bimbo di soli 21 mesi che è stato rinvenuto già privo di sensi nel seminterrato dell’asilo nido, insieme ad altri tre bimbi di 1 anni, due anni e 8 mesi, che potrebbero anch’essi aver respirato il fentanil. Secondo quanto sostenuto dalle forze dell’ordine, Nicholas avrebbe assunto ripetute dosi di Narcan, il farmaco usato contro l’overdose, e insieme a lui anche un bimbo di 2 anni. Una volta che sono entrati in azione gli agenti hanno perquisito l’edificio ritrovando quasi un chilogrammo di fentanil nonché varie attrezzature per mescolare la stessa sostanza con altre droghe come ad esempio eroina e cocaina.
BIMBO MORTO DOPO AVER ASSUNTO FENTANIL ALL’ASILO: LE PAROLE DEL PADRE
“Era un posto tranquillo, sembrava che si prendessero cura dei bambini. Si tengono sempre in contatto con noi. Sembrava tutto a posto”, le parole di Otoniel Feliz, papà del piccolo Nicholas. “Ci aspettavamo di portare nostro figlio in un posto dove si sarebbero presi cura di lui, non alle pompe funebri”.
Damien Williams, procuratore di Manhattan, ha aggiunto: “Gli imputati hanno avvelenato quattro bambini e ne hanno ucciso uno, perché stavano conducendo un’operazione di droga da un asilo nido. Un asilo nido, un luogo dove i bambini dovrebbero essere tenuti al sicuro, non circondati da un farmaco che può ucciderli in un istante”. I bimbi ricoverati in ospedale sono in condizioni critiche.