Decisamente scioccante, anche se con il lieto fine, la storia di alcuni bulli che ci giunge dalla periferia est di Roma, precisamente dalla zona Villaggio Prenestino, che hanno preso di mira un ragazzo autistico, insultato e preso di mira con il lancio di uova. Una vicenda drammatica e becera che è stata riportata dai colleghi di RomaToday e che ha come sfortunato protagonista il povero Matteo, un ragazzo che era uscito di casa per la prima volta dopo tre anni. Un fatto che è stato denunciato via social dalla madre, e forse anche per via del clamore mediatico che ha scatenato la vicenda, i bulli alla fine si sono scusati ed hanno promesso di passare del tempo con il giovane autistico.



Matteo è un ragazzo che dà il volto all’associazione “I colori di Matteo”, fondata dalla signora Sara Fioramanti, la mamma del giovane, e che ha come l’obiettivo l’inclusione dei ragazzi autistici del VI Municipio di Roma anche attraverso lo sport. Matteo ha paura del mondo esterno, racconta la madre, e proprio per questo da tempo si era rinchiuso in casa non uscendo mai. Da qualche settimana a questa parte, però, aveva deciso di percorrere almeno il vialetto della sua abitazione: “Arriva fino in fondo, controlla che la sua macchina sia a posto e rientriamo”.



AUTISTICO INSULTATO DA BULLI POI LE SCUSE: “VERREMO A TROVARLO UNA VOLTA A SETTIMANA”

La sera del 2 giugno, Sara e Matteo si trovavano proprio sul vialetto quando dei ragazzi a bordo di un’auto sono passati più volte e hanno cominciato a ridere del ragazzo gridandogli “obeso”. Dall’auto hanno così lanciato delle uova, che fortunatamente non hanno colpito il giovane, e la madre ha deciso di fare da scudo, posizionandosi davanti al figlio.

“Che ne sanno dell’autismo – si era sfogata sui social la donna – che vengano a scusarsi, con lui e con me”. I bulli, forse consci di quanto avevano fato, hanno deciso di scusarsi e di recarsi a casa del giovane e mettersi a disposizione. “Che dovevo fare – racconta ancora la donna parlando con Repubblica -, sono una madre anche io. Hanno capito di aver fatto una cosa sbagliata, hanno detto di non sapere che Matteo fosse autistico e promesso di venire a trovarlo tutte le settimane. Per fortuna questa brutta vicenda ha avuto il suo lieto fine”.