La madre del bimbo di 8 anni bullizzato da tre maestre della scuola primaria “Carducci” di Pavia ha deciso di tornare a parlare dopo essere stata denunciata dalle docenti (e colleghe: anche lei è insegna presso quella scuola, ndr) per essersi introdotta abusivamente nella conversazione telematica di una di loro violando la sua corrispondenza. La 38enne ha rivelato al quotidiano “La Repubblica” di avere appreso della denuncia dal suo avvocato: “Mi sono seduta e ho pensato che fosse un risvolto allucinante di questa vicenda. Lo confesso, mi sono messa a piangere e ho pensato: che coraggio hanno avuto queste qui. Anche se me lo aspettavo, da quel giorno mi è venuta l’ansia e dormo poco”.
Quando la mamma del bimbo bullizzato ha letto la chat incriminata, ha avvertito un malessere: “La mia testa è andata a tremila giri e ho avuto un dolore alla bocca dello stomaco. Ho fatto cambio con il computer della collega, sono andata avanti con la lezione pomeridiana con i miei alunni, poi mi sono rimessa a leggere. Ho trovato insulti di ogni genere rivolti a me, mio marito e soprattutto a mio figlio. In quel momento ho avuto la spiegazione ai suoi ricorrenti mal di pancia e mal di testa, al fatto che mi dicesse che non voleva andare a scuola”.
BIMBO BULLIZZATO DALLE MAESTRE, LA MADRE: “NON DOVRÀ MAI PIÙ SUCCEDERE, A NESSUNO”
Nel prosieguo del suo dialogo con “La Repubblica”, la mamma del bimbo bullizzato dalle maestre ha asserito che, a suo avviso, esse sono persone che non sanno gestire le emozioni negative nei confronti di un adulto. Inoltre, il loro “è stato un comportamento premeditato, nonché molto sciocco. Penso che una delle tre, la vicepreside, abbia coordinato il comportamento delle altre, e che le altre due abbiano risposto per compiacere la prima”. Adesso “alcune famiglie nella classe di mio figlio hanno smesso di salutarci, vogliono che torni in classe una delle insegnanti. Una madre mi ha detto che avrei dovuto condividere con il gruppo le chat e decidere tutti insieme cosa fare, invece di agire di testa mia”.
Ecco perché, secondo la 38enne, non è affatto sbagliato parlare di suo figlio come di un minorenne bullizzato dalle sue maestre: “Sicuramente è stato un tradimento nei confronti del bambino e anche degli altri compagni. Comportandosi così, hanno autorizzato anche gli altri a comportarsi da bulli. Io ho deciso di andare avanti perché vorrei semplicemente che capiscano che cosa è successo, perché non si ripeta più […]. Con i loro comportamenti hanno tradito non me ma uno dei loro bambini, che avrebbero dovuto accudire”.