La notizia del bimbo di 13 mesi, Tommaso, caduto dalla finestra a Soliera (Modena), ha fatto il giro dell’intero Belpaese, destando dispiacere e vicinanza in tutt’Italia nei confronti dei genitori del piccolo che, lo ricordiamo, in quel momento si trovava in casa con la baby sitter, la 32enne Monica Santi, arrestata dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. A ricostruire quanto accaduto in via Arginello è stata una vicina di casa della famiglia del bambino, Simonetta Bergianti, la quale ha parlato ai microfoni del “Corriere della Sera”: “La babysitter? L’ho vista alla finestra e poi in casa, al primo piano. Impassibile, non si è mossa, impalata così… Mi ha fatto impressione. E poi quelle parole che ha detto alla signora delle pulizie, che invece ha fatto l’impossibile per salvarlo: ‘Ora il bambino è libero’. Una parola ripetuta altre due volte: ‘Libero, libero…'”.
È stata proprio la signora Simonetta ad allertare i soccorsi, che hanno consentito di tenere accesa la fiammella della speranza per il bimbo caduto dalla finestra e che ora lotta in ospedale a Bologna tra la vita e la morte: “Ero incredula, non sapeva cosa fare… La mia vicina ha visto la mia auto parcheggiata in strada e ha citofonato ai miei genitori. Io ero da loro, ero passata a trovarli. ‘Corri giù’, ha gridato… Allora sono uscita dalla cucina, il piccolo era sul lastricato. Mi sono sentita morire, il corpicino steso a terra. Poverino, faticava già a respirare, aveva le labbra nere…”.
SIMONETTA, VICINA DI CASA DEL BIMBO CADUTO DALLA FINESTRA A MODENA: “BABY SITTER IMMOBILE”
Sempre la signora Simonetta, al “Corriere della Sera”, ha raccontato che la signora delle pulizie ha tentato di soccorrere per prima il bimbo caduto dalla finestra, “prendendolo in braccio e scuotendolo. Per fortuna ha vomitato, respirando poi meglio”. La baby sitter, nel mentre, è rimasta immobile e non ha fatto nemmeno un cenno, non ha provato neppure a rendersi utile.
L’avvocato della donna, Francesca Neri, ha commentato: “La mia assistita è sotto choc, non è stata in grado di spiegare nulla. Tuttavia, dal carcere ha domandato come stesse il bambino e se fosse ancora in ospedale”.