Decisamente una favola a lieto fine quella che ha visto come protagonista un bimbo di soli 4 anni, riuscito a sopravvivere per sei giorni nella savana fra leoni e iene in quel del Kenya. Il piccolo è rimasto in vita nonostante non avesse ne cibo ne acqua, e soprattutto ad una tenerissima età in cui è difficile comprendere certe cose, e nel contempo restare da soli senza mamma e papà o comunque figure di riferimento. Ecco perchè stiamo parlando di una favola, quasi un miracolo quanto accaduto nel parco nazionale dello Tsavo Est in Kenya, la più grande riserva di animali selvatici del paese. Il piccolo è stato ritrovato vivo e in condizioni ritenute buone a circa 15 chilometri da casa da un pilota della Sheldrick Wildlife Trust, associazione che si occupa della salvaguardia degli animali del parco.



La segnalazione della scomparsa, riferiscono le pagine social della stessa associazione, era arrivata il 29 novembre scorso, e da allora erano scattate le ricerche che, a causa delle piogge nonché della difficoltà nel ritrovare tracce così piccole come quelle di un bimbo di 4 anni, sono durate 5 giorni e 5 notti, un periodo che sarà sembrato un’infinità ai genitori del piccolo. Ma proprio quando ogni speranza di ritrovare il bimbo in vita sembrava ormai essersi affievolita, il pilota Roan Carr-Hartley ha rinvenuto delle impronte del bambino mentre stava pascolando il bestiame assieme ai fratelli.



BIMBO DI 4 ANNI RESTA DA SOLO NELLA SAVANA: “NON POTEVO CREDERE AI MIEI OCCHI”

«Al mattino presto, dalla mia ala sinistra – le parole dello stesso Hartley, così come riportato dal sito del quotidiano romano Il Messaggero – ho visto una piccola figura sotto di me, circondata da una massa di arbusti e alberi. Non potevo credere ai miei occhi, era lui: un bambino minuscolo circondato da una natura selvaggia e infinita».

Il piccolo è stato rinvenuto ovviamente disidratato e nel contempo ricoperto di ferite sulla pelle a causa delle punture di zanzare e dai graffi causati dai cespugli delle spine, ma la cosa più importante è che lo stesso fosse vivo, tenendo conto che nel parco dello Tsvao vagano in libertà leoni e felini, comprese le aggressive iene.