BIMBO DI 8 ANNI LASCIATO SOLO IN CLASSE PERCHÉ IPERATTIVO

Ha fatto il giro del web, divenendo virale, la vicenda di un bimbo di soli 8 anni, che è stato lasciato da solo in classe in una scuola elementare di Rende, in provincia di Cosenza (Calabria). Il piccolo, come si legge su SkyTg24.it, è stato trasferito in una nuova sezione della terza classe della scuola primaria, ed è stato poi abbandonato a se stesso in aula per via una protesta che è stata organizzata dai genitori degli altri alunni proprio nei suoi confronti. Il gesto è stato motivato dal fatto che il bimbo fosse iperattivo, ma una volta divenuto noto ha sollevato delle questioni molto urgenti circa l’inclusione e la tolleranza nel contesto scolastico. La mamma del piccolo è stata raggiunta dal quotidiano Repubblica, che ha cercato di spiegare nel dettaglio cosa sia accaduto, motivando anche il proprio disappunto: “Quella mattina avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio per mio figlio nella nuova sezione, invece ha trovato tutti i banchi vuoti. L’avevo spostato in questa classe a causa di incomprensioni con alcune maestre che si ostinavano a ribadire la necessità di un’insegnante di sostegno, pur avendo comunicato loro che la diagnosi di iperattività con funzionamento intellettivo superiore alla media non aveva rappresentato un requisito per il riconoscimento dell’invalidità”.



La donna ha catalogato l’episodio come atto di ‘vera inciviltà umana, mostrando delusione nei confronti dell’istituzione scolastica che, per definizione, dovrebbe accogliere, e che, come dichiarato dalla stessa, dovrebbe costituire ‘luogo di edificazione morale‘. “Anziché valorizzarlo, l’avevano escluso. Perspicace e bilingue, era diventato il “ritardato” della classe“. Così ha commentato a Repubblica l’avvocata madre del bimbo con QI sopra la media riguardo l’esperienza del piccolo nella precedente sezione. Ma anche in questa nuova non sembra voler essere accolto. Il giorno precedente, tra l’altro, la mamma aveva avuto alcune incomprensioni con l’insegnante di matematica che aveva definito il bimbo ‘disabile e fastidioso‘. La DS, dopo la segnalazione della donna, ha così pensato di ridurre le ore di quella docente nella classe. Ne è seguito così il ‘complotto’, organizzato tramite una chat di classe come confermato anche dalla mamma di un compagno di classe di Francesco.



BIMBO DI 8 ANNI LASCIATO SOLO IN CLASSE: VALDITARA PRENDE PROVVEDIMENTI

Quindi la donna prosegue: “Quella mattina la “festa dell’accoglienza” avrebbe dovuto sancire l’inserimento nella nuova classe. Invece, erano tutti assenti e mio figlio si è trovato smarrito in un’aula deserta”. E ancora: “Mosso dall’innocenza dei suoi 8 anni, lui ha pensato che avessero tutti la febbre. Sentendosi fortunato per non essersela beccata anche lui, ha preparato un disegno da regalare al nuovo compagno di banco non appena fosse guarito. Inconsapevole del fatto che l’assenza di massa era una protesta contro di lui, presenza non gradita”.



Il ministro dell’istruzione, Valditara, ha già preso contatto con il direttore dell’Ufficio Scolastico per la Calabria Antonella Iunti per approfondire la vicenda ed effettuare tutte le verifiche del caso per prendere di conseguenza provvedimenti su quanto accaduto.

L’ESPOSTO ALLA PROCURA E LA SCARSA VICINANZA

Il bambino, trovandosi solo in classe, ha pensato che tutti fossero assenti per l’influenza. Non è stato quindi inizialmente scalfito dall’accaduto. Nelle ore scorse però, rendendosi probabilmente conto di tutto quanto, ha avuto un crollo emotivo e teme di essere ancora isolato colpevolizzandosi. La mamma, invece, come ha riportato sempre a La Repubblica, ha mostrato tutta la sua amarezza e, di risposta, ha presentato un esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro per violenza psicologica aggravata ai danni di un minore, rendendo anche partecipe il Garante per l’Infanzia, Antonio Marziale, che ha avviato un’istruttoria.

Poca anche la vicinanza dimostrata. L’avvocata ha infatti dichiarato: “A parte gli insegnanti di italiano e immagine, il silenzio assoluto. Anche da parte della dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, alla quale ho inviato una diffida, chiedendole l’accesso agli atti. A breve sarà convocata in procura. Mi rincuora l’intervento del ministro all’Istruzione Valditara che spero farà luce sulle reali responsabilità. Comunque vada, procederò legalmente per difendere i diritti di mio figlio e di tutti i bambini che subiscono ingiustizie. Le famiglie spesso non hanno gli strumenti o il coraggio per ribellarsi, io sì”.