Rimane in carcere la 38enne cubana accusata di aver ucciso il figlio di due anni e mezzo, mentre erano in vacanza a Livorno. Il decesso del piccolo sarebbe avvenuto in un condominio: il bimbo sarebbe stato gettato giù per le scale, ma la donna, arresta a Torino e ora nel carcere Don Bosco di Pisa, continua a parlare di un tragico incidente. L’accusa è invece quella di omicidio volontario premeditato: non avrebbe infatti soccorso il piccolo e dunque per gli inquirenti si tratta di una scelta volontaria. Come spiega Estate in diretta, dal condominio nel quale lei sarebbe entrata alle ore 18, è uscita 11 ore dopo con il bambino tra le braccia.



Resta dunque da stabilire a che ora sia morto il piccolo: il decesso è avvenuto all’interno del condominio, probabilmente dopo una caduta dalle scale. Il giorno del 16 agosto, il figlio di 2 anni e mezzo è entrato con le proprie gambe nell’edificio, ma ne è uscito senza vita. La signora è stata vista, circa 1 km dopo, con il bimbo tra le braccia: a notarla è stato un passante che ha avvertito le forze dell’ordine. Al momento dell’intervento dei sanitari, il bambino era già morto. La donna si è da subito giustificata dicendo che il piccolo fosse caduto il pomeriggio del 16 agosto nel parco giochi: una ricostruzione ritenuta assolutamente non affidabile dagli inquirenti.



Proseguono le indagini

Secondo le forze dell’ordine, il bambino sarebbe stato gettato dalle scale: per questo la donna è in carcere per omicidio premeditato. La signora, di origine cubana, avrebbe dormito con il piccolo sul pianerottolo, dopo avergli tolto la vita. Intervistati dall’inviato di Estate in diretta, i condomini hanno dichiarato di non conoscere la signora di origine cubana. La donna era in vacanza a Livorno con il piccolo di due anni e mezzo.

Il papà del bimbo è un manager torinese, che aveva l’affidamento esclusivo del bambino: l’inviato di Estate in diretta parla di un uomo distrutto. Potrebbe essere proprio la gelosia nei confronti dell’uomo o la voglia di fargliela pagare dopo l’addio, il movente della tragedia. Dopo la separazione tra i due, il piccolo Marcus era stato affidato al papà: la mamma, però, aveva la possibilità di vederlo. La donna, intanto, continua a difendersi parlando di un incidente: non credono alla sua versione gli inquirenti, che indagano invece sul gesto volontario. Infatti, nel caso in cui la caduta fosse stata accidentale, la donna avrebbe soccorso il figlio: cosa che invece non è accaduta.