E’ stata assolta la maestra della scuola Pirelli di Milano, l’istituto dove il 18 ottobre del 2019 il piccolo Leonardo, di soli 5 anni, morì cadendo nella tromba delle scuole. In primo grado, a maggio dell’anno scorso, l’insegnante era stata condannata ad un anno per concorso in omicidio colposo, ma in Appello la sentenza è stata ribaltata. In corso vi è ancora il processo di primo grado con rito ordinario ad un’altra maestra, quella di sostegno, mentre la terza imputata, la bidella, aveva deciso di patteggiare a due anni.
A riportare la notizia è l’edizione online del Corriere della Sera che ha ricostruito cosa accadde quel 18 ottobre di 3 anni: Leonardo ottenne il permesso dalle maestre di andare in bagno, e probabilmente «incuriosito dal vociare» dei bimbi di un’altra classe che stavano andando in palestra, è salito sulla sedia con le rotelle che era stata nel frattempo abbandonata in corridoio. Dopo di che si sarebbe sporto dalla balaustra per poi perdere l’equilibrio e cadere di sotto, facendo un volo di circa 13 metri. Alla collaboratrice scolastica era stato contestato che la stessa si fosse allontanata dalla sua postazione di vigilanza, una sorta di “gabbiotto” dove avrebbe potuto vedere il piccolo alunno; inoltre, avrebbe lasciato incustodito la sedia girevole.
BIMBO MORTO A SCUOLA A MILANO: LA NUOVA SENTENZA RIDISEGNA I FATTI
Le due insegnanti erano state invece accusate di avere «omesso la dovuta vigilanza sul bambino», avendo consentito al piccolo Leonardo di «recarsi ai servizi igienici fuori dall’orario programmato», senza accertarsi che l’alunno fosse preso in carico dalla bidella durante il tragitto dalla classe al bagno.
Tale nuova sentenza, in attesa delle motivazioni, sembra a questo punto compatibile con una nuova dinamica dei fatti, diversa da quella ricostruita in primo grado, ovvero, che il bimbo fosse salito sulla sedia e poi precipitato non all’andata del tragitto ma al ritorno, durante il quale la bidella sarebbe stata impegnata ad accompagnare altri due alunni in bagno. “E se la caduta fosse davvero avvenuta al ritorno – sottolinea il Corriere della Sera – ecco che si sarebbe spezzato il nesso di causa tra l’eventuale non accertamento da parte della maestra dell’accompagnamento effettivo della bidella e l’evento-caduta mortale del bambino salito sulla sedia incustodita”.