Proseguono le indagini sulla morte di Andrea, il bambino palermitano di sei anni scomparso a Sharm el-Sheikh nel luglio 2022, mentre si trovava in vacanza in un resort sul mare con i suoi genitori. I tempi della risoluzione del giallo si allungano: come riportato dal Corriere della Sera, è stata accantonata l’ipotesi intossicazione alimentare.  Per gli inquirenti italiani, infatti, l’ipotesi investigativa più accreditata è quella di un avvelenamento da contatto.



Come evidenziato dall’Ansa, dopo la presentazione di un esposto da parte della famiglia della vittima, il medico legale, che su incarico dei pm ha effettuato l’autopsia sulla salma del bambino, ha chiesto di poter visionare la relazione fatta dal medico egiziano che eseguì i primi accertamenti sul corpo. Secondo l’esperto, è impossibile giungere ad una conclusione senza conoscere altri elementi in possesso dei sanitari egiziani, come il contenuto gastrico.



Le ultime sulla morte del bimbo a Sharm el-Sheikh

Negli scorsi giorni è stata recapitata al pubblico ministero Vittorio Coppola la relazione del medico legale egiziano: duecento pagine che, una volta terminata la traduzione, verranno trasmesse al consulente della Procura. Come anticipato, l’ipotesi più accreditata è quella di un avvelenamento da contatto, ma resta da capire quale sia stata la sostanza letale. Oltre al bambino, si sentirono male anche il padre Antonio e la madre Rosalia, incinta di cinque mesi. Per Andrea non ci fu nulla da fare, mentre il padre riuscì a salvarsi. Nel resort in cui la coppia soggiornava i Mirabile furono gli unici stare male, circostanza che indusse gli inquirenti a mettere da subito in discussione la tesi della intossicazione alimentare. “Vogliamo sapere cosa è accaduto ad Andrea”, il grido dello zio del bimbo, Roberto Manosperti: “Abbiamo atteso mesi, attenderemo tutto il tempo necessario. Nessuno ci riporterà mio nipote, che è nei nostri pensieri ogni istante, ma alla verità abbiamo diritto”.

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