Bimbo morto per otite: il nonno di Francesco, padre della mamma del piccolo, interviene a La vita in diretta per parlare del caso: «Eravamo convinti, per una sentenza assolutoria: ci aspettavamo questo. Ciò non inficia quanto detto, abbiamo fiducia nella magistratura e nel suo giudizio pienamente autonomo. Attendiamo le motivazioni e ricorreremo in appello: siamo amareggiati perché riteniamo questa sentenza ingiusta, non la condividiamo. I capi di accusi per mia figlia erano negligenza e imprudenza: la negligenza è stata derubricata dal pm, se qualcuno mi vorrà spiegare in cosa sono stati imprudenti i genitori, ne sarò grato». Prosegue il nonno del bimbo scomparso: «Non essendo una famiglia integralista, non ci siamo rivolti solo all’omeopatia: Francesco faceva visite periodiche dalla pediatria». E sottolinea sull’omeopata: «Il bambino che per tre anni ha curato il 23 è andato in coma, il 24 lo ha saputo e non è intervenuto: la prima cosa che ha badato a fare è cancellare tutte le telefonate intercorse con la famiglia. Non l’ho più sentito: questo mi lascia molto amareggiato più che perplesso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MINISTRO GRILLO: “NON SI PUO’ MORIRE COSI'”

Sono stati condannati i genitori del piccolo Francesco Bonifazi, il bimbo che morì il 27 maggio del 2017 a seguito di una semplice otite. Il piccolo di 7 anni, originario di Cagli, in provincia di Pesaro (Marche), era stato curato con dei rimedi omeopatici secondo i consigli di un medico, ma l’otite, invece di guarire, era ben presto degenerata in encefalite, provocando poi il successivo decesso del paziente. La condanna è stata decisa pochi giorni fa dal gup Paola Moscaroli, accogliendo la richiesta da parte del pm Daniele Paci: nei confronti di Marco Bonifazi e Maristella Olivieri, assistiti dall’avvocato Federico Gori, l’accusa è quella di concorso in omicidio colposo. La coppia si era rivolta al medico omeopata Massimiliano Mecozzi, per cui il processo si aprirà invece il prossimo 24 di settembre, senza alcun rito alternativo. I difensori dei due genitori hanno annunciato che faranno in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza, che verranno depositate entro e non oltre i prossimi 90 giorni.



BIMBO MORTO PER OTITE: GENITORI CONDANNATI

Presente nell’aula del tribunale il nonno del piccolo Francesco, che ha commentato: «C’è amarezza, ma crediamo ancora nella giustizia». I genitori affermano di aver agito in buona fede, spiegando di non disdegnare le cure classiche, ma di aver scelto un approccio omeopatico visto che il figlio si ammalava spesso e volentieri, e molte volte veniva curato con antibiotici. Tra l’altro le condizioni del bimbo, stando a quanto riferito dalla difesa, erano altalenanti prima di morire, fra miglioramenti e repentini peggioramenti, ma quando la situazione è degenerata in encefalite ci sono volute davvero poche ore prima del decesso. Il ministro della salute, Giulia Grillo, aveva commentato così sulla propria pagina Facebook la sentenza di condanna a tre mesi di carcere (pena sospesa) dei genitori di Francesco: «Non si può morire per un’otite. I genitori vanno guidati verso scelte consapevoli e basate sull’evidenza. Essere medico vuol dire seguire scienza e coscienza e tutti noi abbiamo giurato di salvare la vita ai nostri pazienti».

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