La pm Maria Letizia Mocciaro ha emesso l’avviso di conclusione indagini relativo alla morte del bimbo di 6 anni che lo scorso 18 ottobre è precipitato nella tromba delle scale della scuola Pirelli, a Milano. E secondo la pm sono da ritenere responsabili della morte del piccolo le due maestre e la bidella, accusate di omicidio colposo poiché “Hanno cagionato la morte del bambino per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle norme“. Dunque la Mocciaro ha confermato come la sorveglianza del piccolo spettasse alle maestre e in seconda battuta alla bidella chiamata a presidiare il corridoio dove è avvenuto l’incidente: il piccolo salì indisturbato su una sedia girevole con rotelle, sporgendosi troppo dalla ringhiera e cadendo dalla tromba delle scale. Una caduta fatale per oltre 10 metri: nonostante i soccorsi il bambino morì lo scorso 22 ottobre in ospedale. Sia alle due maestre sia alla bidella viene contestata l’omessa vigilanza sul bambino: la bidella sarebbe stata al cellulare in orario di lavoro senza quindi sorvegliare la zona di competenza secondo la mansione assegnatale”, per giunta lasciando “incustodita una sedia girevole tipo ufficio in prossimità delle scale, determinando il pericolo che poi si è concretizzato, anziché riporla all’interno del gabbiotto“.



BIMBO PRECIPITATO DALLE SCALE A SCUOLA, LA DINAMICA

L’informativa della pm ha ricostruito la dinamica dell’accaduto: nell’atto si legge che lo scorso 18 ottobre, intorno alle 9.30 del mattino, il piccolo “chiedeva alle insegnanti presenti di potersi recare ai servizi; le insegnanti, nonostante l’assenza della collaboratrice scolastica assegnata al piano (circostanza che non verificavano) e senza accompagnarlo (nonostante fossero in due in classe) gli consentivano di uscire“. Dunque il bambino è uscito dall’aula da solo, senza sorveglianza, e come si legge nell’atto “si recava da solo ai servizi e nel fare rientro verso la classe (…) si avvicinava al pianerottolo della tromba delle scale dove trovava una sedia girevole con rotelle (abbandonata e incustodita) si arrampicava su detta sedia presumibilmente incuriosito dal vociare degli altri bambini ai piani inferiori“. Quindi “dalla sedia si sporgeva, perdeva l’equilibrio e cadeva nel vuoto (dalla sommità del parapetto al punto di caduta è stata misurata un’altezza di circa 13,50 metri), procurandosi gravissime lesioni che ne causavano il decesso qualche giorno dopo in ospedale“.

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