L’intelligence Usa non ha dubbi: il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha approvato l’operazione per catturare e uccidere il giornalista Jamal Khashoggi nel 2018. Il report diffuso nelle scorse ore ha riacceso il dibattito e potrebbe ulteriormente mettere alla prova le già delicate relazioni tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita.



Come riporta Cnbc, il rapporto dell’Office of the Director of National Intelligente ha acceso i riflettori sul controllo di bin Salman sul processo decisionale in Arabia Saudita, nonché sul coinvolgimento di un consigliere chiave e di alcuni membri della sicurezza del principe ereditario. Ricordiamo che il giornalista, ucciso in casa del console saudita in Turchia, era finito nel mirino dei reali per alcuni articoli critici sul governo saudita e contro l’intervento militare saudita in Yemen.



Report Usa: “Bin Salman autorizzò uccisione Khashoggi”

Nel report diffuso nelle scorse ore, l’intelligence Usa elenca 21 persone che molto probabilmente sono stati complici o responsabili per la morte di Khashoggi: gli 007 americani hanno «un’alta convinzione» sulle responsabilità degli individui coinvolti ma non sono in grado di affermare se conoscessero in anticipo che l’operazione si sarebbe conclusa con l’uccisione del giornalista dissidente. I media statunitensi evidenziano che il principe bin Salman non sarà colpito da sanzioni – avrebbe un costo troppo alto per la cooperazione Usa-Arabia Saudita nelle aree antiterrorismo e nel confronto con l’Iran – mentre il Tesoro si appresta a varare sanzioni al generale Ahmed al-Asiri e alla Saudi Rapid Intervetion Force. Il segretario di Stato Antony Blinken ha sottolineato che l’amministrazione Biden ha l’obiettivo di ricalibrare le relazioni con l’Arabia Saudita ma non vuole «una rottura».

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