Rosy Bindi, due volte Ministra nel corso dei Governi di Romano Prodi, in una intervista a Il Fatto Quotidiano, ha parlato degli sviluppi della guerra in Ucraina. “Se ci sono dei passi verso la pace, sono impercettibili. Assistiamo a un’escalation militare, anche con l’invio degli aerei F-16, e non si investe sulla diplomazia”, ha sottolineato.
La speranza è che i Paesi interessati stiano lavorando in modo silenzioso per arrivare ad un patto consono in breve tempo. “Mi auguro davvero che si muova qualcosa a livello sotterraneo: in superficie si fa troppo poco. Le iniziative dei pacifisti – come l’impegno del Vaticano, attraverso la nomina del cardinale Zuppi – vengono ancora tradotte come una richiesta di resa all’Ucraina”, ha riflettuto la ex rappresentante del Partito Democratico. Uno scenario di questo genere, tuttavia, non sembra essere accettabile per Volodymyr Zelensky. “Il presidente è uscito dall’incontro con Papa Francesco dicendo che non hanno bisogno di mediatori. Spero sia una strategia comunicativa, altrimenti penso siano parole estremamente preoccupanti”.
Bindi: “Ucraina? Passi per pace impercettibili”. La guerra va avanti
Intanto che la guerra in Ucraina va avanti, anche in Italia si cerca di continuare a spingere il Movimento per la Pace, ma non sempre con successo. Domenica scorsa, alla marcia da Perugia ad Assisi, c’era infatti un solo segretario di partito, ovvero Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. “La manifestazione del 5 novembre 2022 a Roma rimane un momento significativo, dove mi pare ci fosse unità tra una parte della politica e il movimento per la pace”, ha commentato Rosy Bindi.
A distanza di diversi mesi da quella occasione, però, non sembrerebbe esserci più la stessa unità. “Capisco che si sia creata una difficoltà di dialogo: non solo e non tanto perché si continua a votare l’invio di armi – sulle quali, lo ripeto, sono molto tormentata – ma proprio perché non si vedono passi avanti”, ha concluso.