Lorenzo Bini Smaghi, presidente del colosso del credito francese Societe Generale, in una intervista a La Stampa, ha invitato l’Italia a ratificare al più presto la riforma del trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). “In caso di necessità”, ovvero in presenza di nuove tensioni sui mercati, “sarebbe drammatico non riuscire ad usarlo solo per questa impuntatura”, ha sottolineato. L’Italia, infatti, è l’ultimo paese che manca per realizzare l’Unione bancaria e il Governo di Giorgia Meloni sta rallentando il via libera.



Il Mes, tuttavia, è secondo l’esperto uno strumento importante per evitare situazioni come quelle viste all’estero. “In Europa abbiamo un sistema di vigilanza unica che si è dimostrata efficace. Vi è inoltre il Fondo di risoluzione unico europeo che in questi anni ha messo da parte oltre 50 miliardi di euro per far fronte a una crisi eventuale. A tal proposito, il nuovo Mes potrebbe diventare un’ulteriore rete di sicurezza e rassicurare i mercati. Il Governo e il Parlamento italiano devono a tutti i costi evitare che ci si trovi in questa situazione imbarazzante e prendere una decisione rapida”.



Bini Smaghi: “Mes rassicurerà mercati Ue”. I casi di Usa e Svizzera

Lorenzo Bini Smaghi, ad ogni modo, è convinto che i fallimenti dell’americana Silicon Valley Bank e della elvetica Credit Suisse non siano ipotizzabili negli scenari dell’Ue. “In entrambi i casi si tratta di situazioni molto specifiche e non generalizzabili. Nel caso californiano, il modello di business era completamente inadeguato. Non si capisce come il regolatore non se ne sia accorto e non sia intervenuto prima. Lo stesso si applica al caso svizzero, con difficoltà principalmente reputazionali che duravano da tempo e azionisti che si sono espressi, anche di recente, in modo inopportuno”.



Gli istituti europei in Borsa continuano però ad essere soggetti a volatilità. “Quando succedono queste crisi localizzate il mercato si chiede chi sarà il prossimo. Le istituzioni europee devono dire in modo chiaro che il sistema bancario europeo è solido e non ha situazioni simili a quelle americane e svizzere”, ha concluso l’ex membro del comitato esecutivo della Bce.