Potrebbe esserci una grande truffa dietro il mercato dei biocarburanti. A lanciare il sospetto è il quotidiano tedesco Welt, che nell’edizione odierna è partito dalla crisi di una parte del settore, mentre la Cina inonda il mercato di prodotti a colpi di dumping e, pare, con certificati di origine falsificati. Ma bisogna fare un passo indietro per inquadrare la situazione. In Germania, il biocarburante convenzionale da biomassa coltivata, ad esempio colza o mais, finora impiegato nel settore dei trasporti, potrebbe essere escluso dal mercato entro il 2030. Il governo tedesco vuole dare, invece, una possibilità ai “biocarburanti avanzati“, derivati tra l’altro da residui dell’agricoltura e dell’industria alimentare, perché non vanno a discapito dei terreni agricoli.



Dunque, il governo tedesco ha deciso di concedere un doppio credito alle aziende, ma il processo per arrivare a questo tipo di biocarburante è complesso e il prodotto finale è quindi molto più costoso di quello ricavato dal mais o da altre colture. La Cina, a quanto pare, è riuscita a fare l’incredibile: ha impiegato solo 12 mesi per costruire impianti ad hoc e le esportazioni di biocarburante avanzato in Europa sono raddoppiate fino a superare il milione di tonnellate nella prima metà del 2023. Da dove derivano queste grandi capacità?



BIOCARBURANTE DA OLIO DI PALMA? SOSPETTI SULLA CINA

Gli effetti per l’industria tedesca ed europei dei biocarburanti sono devastanti. “Potrebbe interrompere la produzione in pochi mesi e scomparire definitivamente dal mercato“, avverte Elmar Baumann, direttore generale dell’Associazione tedesca dell’industria dei biocarburanti (VDB), a Welt. Il suo sospetto è che i produttori cinesi producano biocarburante avanzato non secondo le specifiche europee da rifiuti e residui, ma da olio di palma, tra le altre cose, per poi dichiararlo diversamente. Infatti, l’olio di palma è la forma di biomassa più economica sul mercato mondiale. Ma la Germania ha deciso di non accettare alcun biocarburante ricavato da olio di palma, visto che una direttiva dell’UE stabilisce che l’olio di palma possa essere usato per i biocarburanti solo se non vengono sacrificate altre foreste per questo scopo dopo il 2008. Gli industriali tedeschi, però, sospettano che l’olio di palma continui ad arrivare illegalmente in Europa, dirottato verso la Cina e rietichettato da quest’ultima. Un sospetto che si basa anche sulle analisi di mercato, da cui si evince che le spedizioni di olio di palma dalla Malesia e dall’Indonesia verso la Cina sono aumentate di oltre sei volte in un anno, passando da 35mila a 162mila tonnellate nel primo trimestre di quest’anno, con le esportazioni di biodiesel presumibilmente “avanzato” verso l’Europa sono salite alle stelle. Una semplice coincidenza?



BIOCARBURANTE, IL CASO DEI CERTIFICATI

I produttori nazionali di biocarburanti rispettano meticolosamente i requisiti di certificazione della sostenibilità, mentre la certificazione dei prodotti importati solleva notevoli dubbi“, lamenta il responsabile della VDB Baumann a Welt. Pertanto, accusa le autorità di controlli inadeguati: “Questa ingenuità di politica industriale sta rovinando posti di lavoro e investimenti nel nostro Paese“. Nel mirino finisce, dunque, il sistema di certificazione dei biocarburanti. Il quotidiano tedesco si chiede: se il biocarburante avanzato proveniente dalla Cina è falso, allora perché porta il marchio ecologico dei certificatori europei, che sono controllati in Germania dall’Ufficio federale per l’alimentazione e l’agricoltura (BLE)?

Interpellata sulla questione, quest’ultima ha spiegato di aver informato il Ministero Federale dell’Agricoltura, il Ministero Federale dell’Ambiente e la Commissione europea subito dopo che le accuse di truffa sono state rese note. Ma è stata chiamata in causa anche la procura di Bonn. “Nell’ambito delle possibilità di controllo previste dalla legge, sono stati richiesti i documenti di certificazione per verificare i casi sospetti e sono stati ordinati audit di controllo in loco con breve preavviso“, ha dichiarato l’agenzia. Per i produttori tedeschi di biocarburanti tutto ciò non basta, infatti chiedono di non sostenere più l’importazione di biocarburanti avanzati dalla Cina fino a quando Pechino non consentirà ingresso degli ispettori tedeschi BLE nel Paese.