L’Unione Europea ha dato (forse finalmente) ragione all’Italia in merito ai biofuel, iniziando a valutarne il possibile inserimento nell’elenco dei combustibili “carbon-neutral”, ovvero che non hanno alcun impatto ambientale nelle emissioni di Co2. Ad avanzare la proposta di inserirli nell’elenco, rivolta alla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (detta Itre) del Parlamento europeo, è stato l’eurodeputato in quota Forza Italia (nel PPE europeo) Massimiliano Salini.



Commentando la possibile aggiunta dei biofuel nell’elenco dei combustibili a zero impatto carbonico, Salini ha sottolineato che “abbiamo finalmente creato un precedente normativo molto importante ed estremamente utile che può salvare il motore a scoppio“. Infatti, “insieme al dossier Euro 7 liberato da target irrealistici, abbiamo ottenuto l’approvazione della prima definizione europea di ‘carburanti CO2 neutri’, che include anche i biofuel chiesti dall’Italia accanto agli e-fuel della Germania”. Ora, però, la proposta dovrà essere discussa, tra circa un paio di mesi, dalla commissione Ambiente del Parlamento Europeo, che deciderà e valuterà l’interezza del testo sugli Euro 7, slegato dal già annunciato testo sullo stop ai motori a benzina e diesel.



Cosa cambia con l’inserimento dei biofuel tra i carburanti “carbon-neutral”

Insomma, se tutto dovesse procedere come auspicato, i biofuel, grande battaglia tutta italiana, potranno essere riconosciuti tra un paio di mesi come combustibili senza impatto ambientale. Questo permetterebbe, nonostante lo stop alla vendita dei motori a benzina e diesel previsto per il 2035, la produzione di motori a scoppio, purché possano utilizzare, appunto, i biocarburanti o gli e-fuel fortemente voluti dai tedeschi.

Con il via libero ottenuto dai biofuel, infatti, la Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia dell’UE li ha riconosciuti come “carburanti Co2 neutri” come definito dalla Direttiva 2018/2001. Secondo il testo sono tutti quei “combustibili rinnovabili e/o sintetici” che includono già i biogas, il combustibile da biomassa, il carburante rinnovabile liquido e gassoso per il trasporto di origine non biologica (RFNBO) e il carburante a base di carbonio riciclato (RCF). Le emissioni di questo tipo di combustibili sono considerati pari a zero perché l’anidride carbonica “incorporata nella composizione chimica del carburante in uso è di origine biogenica”. Dopo lo stop ai motori endotermici sia Italia che Germania avevano chiesto di includere nell’elenco, rispettivamente, i biofuel e gli e-fuel (ovvero quelli sintetici), ma la Commissione aveva accolto, in un primo momento, solamente le richieste tedesche, dando ora ascolto anche a quelle italiane.