Abbattere le emissioni di gas serra in ogni ambito e attività: è questa la missione del Consiglio europeo che ha fissato per il 2030 l’obiettivo di ridurre di almeno il 55% le emissioni rispetto ai livelli del 1990. Lo scopo è inoltre quello di ottenere la piena neutralità carbonica entro il 2050. I parametri sono vincolati per tutti gli Stati membri che però dovranno raggiungerli in modo sostenibile dal punto di vista economico e sociale. I settori industriali avranno il dovere di indicare soluzioni per la sfida della crescita sostenibile e il tema sarà al centro di un evento in programma a Roma dal 13 al 17 novembre.
Nella capitale di parlerà in particolare di Gpl, fonte energetica a basso impatto ambientale ottimo nella lotta all’inquinamento atmosferico. Come carburante, il Gpl abbatte il 99% delle emissioni di particolato e per questo motivo può circolare liberamente nel traffico anche quando sono previste limitazione. Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, spiega al Sole 24 Ore: “Ci siamo dati l’obiettivo, entro il 2030, di avere in commercio una miscela composta da almeno il 40% di componenti bio e rinnovabili, in grado di competere con qualunque altro carburante o vettore”.
Arzà: “Realizzeremo impianti di BioGpl”
Per Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, “il nostro progetto prevede di investire in ricerca e sviluppo per realizzare impianti di produzione di bioGpl e Dimetiletere rinnovabile da distribuire nella infrastruttura esistente. I nostri prodotti saranno sempre più sostenibili, perché continueranno a consentire al Paese di diversificare le fonti energetiche e utilizzare una infrastruttura di stoccaggio e distribuzione già esistente”. Al momento l’industria del Gpl per usi civili in Italia ha una struttura di stoccaggio e distribuzione che riesce a servire 7 milioni di utenti attraverso 1,5 milioni di serbatoi installati per utenze domestiche, commerciali e industriali.
Per quanto riguarda le auto, invece, si tratta del primo carburante alternativo con una rete di distribuzione di oltre 4.600 stazioni di servizio. I numeri dell’industria sono importanti e chiariscono la necessità di rendere disponibili prodotti più sostenibili, spiega Il Sol 24 Ore. Secondo Arzà “le aziende del Gpl faranno i loro investimenti per rendere disponibili i nuovi prodotti di origine bio e rinnovabile, ma è necessario che si definisca al più presto un quadro normativo stabile e incentivante nel lungo periodo, anche di un supporto con interventi di fiscalità”.