La birra analcolica sta prendendo sempre più piede. Al di là di facile ironie e scetticismo, la bionda senza alcol è sempre più diffusa fra i consumatori italiani, così come confermato dai numeri resi pubblici a seguito di una indagine realizzata da Bva Doxa per il Centro informazione birra (Cib) di AssoBirra, citata dall’autorevole portale Gambero Rosso. Il primo dato che salta all’occhio è che la birra senza alcol è conosciuta dall’80% degli amanti della stessa bevanda, ma soprattutto, il 67% la consuma. Inoltre, più di un terzo, precisamente il 35%, la preferisce a quella alcolica, ma non esiste una distinzione di età, visto che la torta è spartita quasi equamente fra Millennials, Generazione Z e X, rispettivamente a quota 31, 36 e 36 per cento.



Per quanto riguarda le occasioni di consumo, il 34 per cento ammette di gustarla come alternativa alla birra tradizionale, a cominciare da quando sa che deve mettersi alla guida, mentre il 25 per cento degli intervistati ammette di preferirla per il suo aspetto rinfrescante sia durante i pasti quanto in occasione di uscite sociali.



BIRRA ANALCOLICA, BOOM FRA I CONSUMATORI ITALIANI: PERCHE’ LA SCELGONO

Coloro che scelgono la birra analcolica lo fanno per il 29 per cento per una scelta più salutare, mentre il 24 per cento è attento alla linea, ammettendo che la bionda zero alcol ha meno calorie avendo meno alcol. Inoltre il 27% sottolinea di sceglierla in quanto il gusto alla fine si discosta poco dalla birra originale. Il 28 per cento la gradisce in quanto ha il piacere di bere una birra senza subire gli effetti dell’alcol, mentre per il 16 per cento si tratta di una alternativa che risulta essere più leggera e quindi più digeribile.



Andrea Bagnolini, direttore generale di AssoBirra, ha commentato questi risultati sottolineando come l’industria della birra stia attraversando un periodo di grande trasformazione, e stia rispondendo ad una evoluzione delle abitudini dei consumatori “Investendo in soluzioni innovative e ampliando la gamma di birre offerte i produttori stanno abbracciando sempre più un approccio che sposa un consumo moderato”, attraverso delle birre che sono prive di alcol o comunque dalla bassa gradazione alcolica, e nel contempo che siano di alta qualità e radicate nella tradizione locale.

BIRRA ANALCOLICA, BOOM FRA I CONSUMATORI ITALIANI: LE PAROLE DI FABIO MONDINI

“La popolarità delle birre low e no alcol è in espansione, e il volano di questa crescita è l’innovazione del comparto”, chiosa. La Generazione Z è in prima linea nei confronti delle bevande no alcol o low alcol, a conferma di quanto sia altamente attenta alla salute e al benessere. Del resto più di tre quarti degli intervistati, precisamente il 76%, ha ammesso di perseguire il proprio benessere fisico, mentale ed emotivo attraverso una dieta bilanciata, ma anche attività fisica e un numero adeguato di ore di sonno.

Il beer sommelier Fabio Mondini concorda con le parole di Bagnolini, precisando che: “La birra sta attraversando una fase di innovazione e cambiamento molto positiva”, sottolineando come in tutto il mondo via sia una tendenza a diminuire il consumo di alcol soprattutto fra le generazioni più giovani e in questo giocano un grande ruolo le birre analcoliche che “non solo soddisfano il desiderio di un tasso alcolico ridotto, ma sono anche apprezzate per il loro gusto e come simbolo di uno stile di vita sano”.