L’azienda che produce la nota birra Corona ha perso l’8% del fatturato da quando è cominciata anche in Europa l’emergenza coronavirus. Sembra uno scherzo ma non è così, scrive oggi l’Irish Times, il più importante quotidiano irlandese. Tutto è cominciato con i soliti meme sulla Rete, tra i quali uno dove si vedeva un carrello della spesa pieno di bottiglie di birra di ogni marca e, isolata, in fondo, una bottiglia di Corona con l’avviso “virus”. Incredibilmente la gente ha preso sul serio lo scherzo e ha cominciato a non bere più la birra ispirata a quella messicana, che si beve con una fetta di limone infilata nel collo della bottiglia e soprattutto d’estate è una delle più consumate.
CROLLA IN BORSA LA BIRRA CORONA
Che la birra e il virus, a parte il nome, non abbiano nulla in comune dovrebbe essere noto al più sprovveduto degli avventori, eppure succede anche questo. Su Google, le ricerche su “Coronavirus birra Corona” o “Virus Birra Corona” si sono moltiplicate: l’azienda, nei giorni scorsi, è stata costretta a diramare una nota nella quale ha spiegato che non c’è alcun legame fra la birra e la polmonite cinese. In America secondo YouGov il punteggio del marchio Corona è sceso da 75 a 51 punti. Negli Stati Uniti la Corona è la terza birra più consumata, dopo Guinness e Heineken, mentre l’intenzione di acquisto è al minimo da due anni. La Constellation Brands Inc (l’azienda che produce la birra messicana nei 50 stati che compongono la federazione americana) ha perso l’8% alla borsa di New York in questa settimana, come fa notare Bloomberg. Ma la gente cosa ha nella testa, viene da chiedersi?