Birra Ichnusa, celebre marchio di birra prodotto in Sardegna, è stata accusata di contenere sostanze pericolose come i fluoruri oltre il limite stabilito. Il marchio, di proprietà del gruppo olandese Heineken, produce nello stabilimento di Macchiareddu, a pochi chilometri da Cagliari, lattine e bottiglie che fanno da involucro alla bibita. Secondo le accuse del documentario Chemical Bros, tali bottiglie conterrebbero livelli di fluoruri oltre la soglia limite prevista dalla regolamentazione.



Il documentario Chemical Bros, spiega Libero, ha reso noto che l’acqua impiegata dalla Birra Icnhusa presentava valori di fluoruri superiori a quanto consentito dalla legge. Questo porterebbe a conseguenze per la salute umana e animale. L’accusa è stata analizzata dal marchio Ichnusa, che dopo le dovute analisi ha fatto sapere che: “La birra prodotta nel birrificio di Assemini e l’acqua utilizzata come suo ingrediente sono sane e sicure”. In una nota il birrificio spiega che in seguito ad analisi ed esami condotti da terzi “non si rilevano quantitativi di contaminanti pericolosi per la salute”.



La risposta di Ichnusa

Nella nota l’azienda spiega che negli ultimi cinque anni il birrificio Ichnusa è stato soggetto a oltre 50 analisi delle acqua utilizzate. Queste hanno preso chiaramente in esame anche i fluoruri e se ne sono registrate tracce minime. Addirittura, secondo l’azienda, per quanto riguarda questa sostanza se ne registrano livelli “8 volte inferiori ai limiti di sicurezza per le acque identificati dalla normativa di riferimento e volte inferiori ai valori medi di fluoro nelle acque italiane stimati dall’Istituto Superiore di Sanità”. Le informazioni diffuse dal documentario, secondo l’azienda, sono “false e basate su dati non scientificamente attendibili”: l’ipotesi avanzata da Birra Ichnusa è che siano state realizzate analisi su pochi campioni con risultati discrepanti e con metodo “di scarsa affidabilità”. Il comunicato riporta inoltre: “Infatti, le prove sono state eseguite sul prodotto finito utilizzando però una metodologia certificata e attendibile solo se applicata all’analisi dell’acqua”.



Matteo Borocci, direttore del birrificio Ichnusa di Assemini, ha spiegato: “L’acqua è un ingrediente fondamentale per la birra, per questo la facciamo analizzare con massima attenzione e sempre da laboratori certificati. La attingiamo da 5 pozzi ubicati nel nostro sito produttivo, direttamente collegati ad una falda artesiana di profondità. Elemento, questo, che ci dà ulteriori garanzie di sicurezza su contaminazioni o inquinamento rispetto a una falda superficiale. Inoltre, il nostro birrificio è dotato di un impianto ad osmosi inversa che purifica ulteriormente l’acqua, rendendola perfetta per produrre la nostra birra”. In conclusione, “i dati in possesso di Ichnusa non indicano quindi ragioni di allarme. Il birrificio continuerà a monitorare con attenzione ogni situazione che possa mettere a rischio la salute dei consumatori e la sicurezza delle sue persone”.