La carenza di cibo potrebbe essere presto un’abitudine: questo quanto emerge da un’analisi condotta su Bloomberg. La pandemia da Covid-19 ha causato parecchi problemi al settore del food e la situazione non sembra migliorata a un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria. La fornitura di beni di prima necessità nei negozi di alimentari e nei ristoranti statunitense sta riscontrando numerose criticità tra ritardi e mancanze…



Le persone stanno accumulando cibo, si legge sull’autorevole media statunitense, come nei primi mesi di pandemia. E i primi segnali sono visibili: dalla carenza di latte – ma anche di cereali e succhi di frutta – nelle scuole pubbliche di Denver all’assenza di prodotti e articoli in scatola a Chicago. Il vulnus risiede nella catena di approvvigionamento, per la scarsa capacità di elaborazione e trasporto nel rispondere alla crescente domanda.



“Bisogna adattarsi alla carenza di cibo”

I segnali sono tanti. Bloomberg cita l’esempio della Dill Pickle Food Co-Op di Chicago, a secco di diverse tipologie di prodotti per la mancata disponibilità dei distributori. “L’industria alimentare in qualche modo è riuscita a riprendersi, ma la persistente emergenza pandemica, combinata con il ritmo lento della vaccinazione a livello globale e con la recente ondata causata dalla variante Delta, ha fatto riemergere il problema”, l’analisi del dg Talia McCarthy. Bloomberg evidenzia che la carenza di cibo non è così acuta come all’inizio della pandemia, ma secondo i dati di NielsenIQ la disponibilità di beni sugli scaffali dei supermercati si è stabilizzata ai livelli di novembre 2020. E non è tutto: secondo le stime dei fornitori, le carenze dureranno ancora per diverso tempo. Saffron Road, produttore di pasti surgelati e a lunga conservazione,tiene quattro mesi di scorte invece dei soliti uno-due. Così il fondatore Adnan Durrani: “Le persone stanno accumulando, nei prossimi sei mesi ci sarà un aumento di prezzi”. I principali problemi per i produttori? La mancanza di trasportatori, manodopera, senza dimenticare la congestione nei porti. Un problema da non da sottovalutare negli Usa, ma non solo…

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