Un giro del mondo concentrato in tre giorni. Così gli organizzatori hanno definito la prossima edizione (dal 10 al 12 aprile, a fieramilanocity in presenza, dopo il remoto obbligato dell’anno scorso, con la partecipazione di Regioni, Enit, Comuni, Province, Camere di commercio, associazioni, e ovviamente circa 900 operatori) della BIT, la borsa italiana del turismo.



Un salone che metterà al centro due cardini: l’innovazione e la sostenibilità, tratti caratteristici sempre più obbligati nelle scelte dei viaggiatori e delle offerte delle destinazioni. Ma la pandemia, finita per legge ma ancora ben presente nei territori, porta a mantenere alte le predisposizioni per vacanze di prossimità e in mète disertate dai più. E se questo trend fosse accompagnato anche da una destagionalizzata scelta dei periodi, si sarebbe già completata una prima poderosa trasformazione nelle travel habits italiane.



“Non abbiamo necessità del turismo di massa”, ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia alla presentazione della BIT. “L’Italia – ha precisato -, una volta tolte le restrizioni, si ritroverà in overtourism. L’obiettivo è insieme agli operatori di gestire meglio i flussi in tutto il territorio nazionale e tutto l’anno”. Ecco, ma come fare? Il ministro ha annunciato un nuovo piano strategico per il settore, essenziale “perché adesso finita la pandemia, e alla luce della guerra, che cambia anche strutturalmente i mercati, è il momento di un ripensamento e organizzarsi per sviluppare il futuro del turismo in Italia”. Un futuro che nel prossimo, in Italia, ha numeri migliori di altri Paesi. Presto “ci sarà un forte revenge tourism: c’è talmente tanta voglia di Italia che ci auguriamo di fare un bel salto”. 



Certo, con la guerra bisogna dimenticarsi i turisti dalla Russia e da altri Paesi dell’Est. “Il turismo russo vale il 2% del fatturato del settore in Italia – ha detto il ministro -. Si tratta di un numero che in alcune realtà pesa di più, in altre meno, ma è importante lavorare con il restante 98% per compensare”. “La BIT – ha aggiunto l’ad e direttore generale di Fiera Milano Luca Palermo – avrà presenze da quasi tutto il mondo: il 41% dei buyer proviene dall’estero”.

La speranza, però, è che nei prossimi mesi dall’estero arrivino anche i turisti, anche se la sperata grande ripresa sembra essere evaporata tra pandemia, guerra, inflazione, con i rincari generalizzati che stanno deprimendo ogni entusiasmo, scoraggiando nei privati le spese non essenziali, e opprimendo gli operatori che si trovano ad affrontare la lievitazione dei costi. Lo ha sottolineato l’altro giorno anche il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, che ha parlato di una Pasqua prevedibilmente “sottotono” per le numerose disdette e le mancate prenotazioni. “Un italiano su tre – ha detto Messina – ha tagliato il ‘viaggio di Pasqua’, ma anche i fine settimana di aprile e maggio”. 

Nel bilancio in chiaroscuro, vanno inseriti anche i rincari: secondo l’Unione consumatori i pacchetti vacanza nazionali registrano un +14,6%, gli alberghi e motel +8,4%, i musei e monumenti + 7%. A seguire i pacchetti vacanza internazionali +6,8%, i parchi nazionali, gli zoo e gli orti botanici +6,4% e ancora villaggi vacanze, campeggi e ostelli +5,6%. E, infine, pizzerie +3%, ristoranti +2,8%, B&B e agriturismi +2,4%.  

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