Che il 2022 sia stato senza dubbio il peggior anno per le criptovalute da quando nel 2009 sono state fondate è cosa ormai certa e largamente condivisa. Un anno che ha visto il mercato delle criptovalute perdere oltre il 60% del suo valore, con cali che hanno raggiunto anche il 90% per alcune valute digitali. Alcuni fallimenti a catena, scatenati dal crollo della moneta Luna, hanno gettato nel panico molti investitori e fatto pensare nel maggio di quest’anno che l’avventura di Bitcoin & C fosse giunta al capolinea.
Poche settimane fa la polizia delle Bahamas ha arrestato Sam Bankman-Fried, Ceo di Ftx, l’ultimo exchange (borse dove scambiare le principali criptomonete) a essere fallito, lasciando un buco da oltre 40 miliardi di dollari. Difficile capire che anno sarà il 2023 per un settore, che dopo un vero e proprio exploit sembra precipitato in una crisi di fiducia e credibilità che rischia di minarlo alle fondamenta. Di casi come quello di Ftx, uno degli exchange maggiormente di successo, il cui fondatore ora rischia oltre 100 anni di carcere per bancarotta fraudolenta e riciclaggio, ce ne sarebbero centinaia, forse migliaia. Il problema nasce dal fatto che il mercato delle criptovalute si è sviluppato in maniera esponenziale, senza che sia stata redatta una precisa regolamentazione o una forma di controllo sul settore.
La Sec da mesi richiama l’attenzione sui pericoli che una crescita senza regole di società che hanno spesso sede in paradisi fiscali e senza una solidità finanziaria adeguata potrebbe avere mettendo a rischio la stessa stabilità finanziaria internazionale. Le criptovalute nate proprio per scongiurare le crisi finanziarie mondiali, come quella del 2008, ora paradossalmente rischiano di essere travolte proprio dalla loro crescita esponenziale. Pochi controlli, poche regole e un sistema opaco che spesso favorisce la nascita di vere e proprie truffe o utilizzio delle monete digitali a scopi criminali. L’utilizzo del Bitcoin e di altre grandi criptomonete per usi criminali sarebbe cresciuto del 1.400% negli ultimi tre anni. Insomma, come dire che la cura alla fine potrebbe essersi rivelata peggio della malattia.
Secondo molti esperti, il 2023 vedrà per questo motivo la nascita di un nuovo quadro regolatorio, che possa correggere le storture createsi. Il Presidente americano Joe Biden a marzo ha emanato un ordine esecutivo, affinché tutte le organizzazioni preposte al controllo e alla regolamentazione, Congresso Usa in testa, si mettessero al lavoro al più presto per regolamentare il settore. Tutto ciò quindi non potrà che determinare un ulteriore repulisti su un mercato che è composto da oltre 9.000 criptovalute, molte delle quali senza un vero progetto plausibile alle spalle. Il rischio, secondo alcuni, è che si possa ripetere quello accaduto nei primi anni 2000 con le dot.com. Ma altri sostengono che invece il 2023 potrebbe rappresentare l’avvio di un nuovo corso per le criptovalute, come dimostrano anche gli investimenti da parte di investitori istituzionali che stanno scommettendo su di esse dopo la discesa a prezzi di realizzo. Un totale di 6,5 miliardi di dollari sono stati riversati nel settore delle criptovalute negli ultimi 12 mesi, superando di gran lunga il fintech, che ha raccolto 2,7 miliardi di dollari.
“Ci sono molti fattori associati che potrebbero far sì che Bitcoin incontri un evento del cigno nero nel 2023. Un importante livello di supporto inferiore per Bitcoin sarebbe di 10.000 dollari”, dice Gracy Chen managing director di uno degli exchange con i maggiori tassi di crescita durante il 2022, Bitget. “Dopo aver osservato tre importanti eventi di insolvenza quest’anno, tra cui Luna, Three Arrows Capital e Alameda Research – continua il manager di Bitget -, l’attività di prestito centralizzata è stata ulteriormente smentita e la fiducia delle persone e la domanda di ‘prestiti decentralizzati’ aumenteranno ulteriormente, inaugurando così opportunità a lungo termine e innovazione per la finanza decentralizzata (DeFi). Ciò porterà alla scomparsa della maggior parte delle attività di prestito centralizzate”.”Sempre nel 2023 assisteremo al rapido sviluppo del settore dei token non fungibili e del metaverso. Gli NFT diventeranno parte integrante di GameFi e del mercato dell’intrattenimento. Se guardi indietro, puoi vedere che nel 2022 diversi importanti studi cinematografici ed etichette musicali avevano già pubblicato i propri NFT e questa tendenza continuerà nel 2023. Per quanto riguarda il metaverso, riceverà un’attenzione speciale nel prossimo anno. I principali marchi inizieranno a integrare i loro prodotti e servizi nel metamondo e le istituzioni del settore finanziario come borse, banche e società di credito forniranno servizi agli utenti virtuali. Naturalmente, ciò comporterà alcune modifiche relative alla regolamentazione e al controllo delle attività nel metaverso. Tuttavia, questo processo è già iniziato.” Insomma, secondo Chen di Bitget, che è una delle aziende che ha osservato i principali tassi di crescita nel 2022 dell’intero comparto e che è fresco sponsor della Juventus e di Leo Messi, il mercato delle criptovalute nel 2023 potrebbe vedere un pronto riscatto.
Nel 2023, quindi, dovremmo assistere, come detto, finalmente a nuove e più stringenti regolamentazioni sul settore da parte delle principali autorità finanziarie internazionali, che dovrebbero equiparare sul piano normativo le criptovalute ai tradizionali strumenti finanziari, limitando i casi come quelli accaduti di recente con i fallimenti a catene di società del settore come appunto Ftx, Luna, Three Arrows Capital e BlockFi, che hanno generato perdite per miliardi di dollari agli investitori. “L’esperienza negativa di FTX ha dimostrato ancora una volta che la regolamentazione e la trasparenza degli scambi centralizzati di criptovalute è un passo necessario verso un mercato sicuro e sostenibile. Il GAFI, l’Unione europea e molte altre istituzioni di regolamentazione sono già pronte a rafforzare i controlli sul lavoro dei CEX. A mio parere, una tale decisione è pienamente giustificata perché questi framework ci rendono responsabili, infondono fiducia ai nostri clienti e alla fine accelereranno l’adozione mainstream delle criptovalute. Bitget è orgoglioso di essere uno scambio completamente trasparente e aperto. All’inizio di dicembre, abbiamo annunciato la nostra prova di riserve dell’albero Merkle con una società di revisione di terze parti e consentiamo ai nostri utenti di verificare le loro risorse sul nostro sito web. Inoltre, abbiamo aumentato le dimensioni del nostro Bitget Protection Fund da $ 200 milioni a $ 300 milioni per proteggere le risorse dei nostri utenti da eventi sfortunati o imprevisti”, conclude Chen, augurandosi che nuove regole e disciplina possano essere quella svolta in grado di dare nuova linfa a un settore, per cui il prossimo anno sarà probabilmente decisivo e in grado di stabilire la rotta verso una nuova svolta o verso un definitivo declino delle valute digitali.
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