Il bitcoin, la moneta virtuale che, a detta di molti, rappresenta il futuro dell’economia internazionale, potrebbe essere protagonista di un referendum in Svizzera, così che possa essere inserito all’interno della Costituzione del Paese elvetico. È quanto si legge sulle colonne del “Corriere della Sera”, che spiega che 2B4CH, società elvetica specializzata in blockchain e criptovalute, ha lanciato tale proposta, affermando che “sarebbero presenti almeno 100mila investitori in bitcoin e criptovalute che potrebbero votare ‘sì’ e dare una spinta per una eventuale approvazione”.



Parole a cui hanno fatto eco quelle di Marco Saccoccia, formatore esperto nelle Altcoin (monete alternative: “Oltre a essere sede di mole aziende e istituzioni legate al mondo crypto, la Svizzera è sempre stato considerato un Paese favorevole alle criptovalute. Per fare un esempio, Zugo, una piccola cittadina capitale dell’omonimo cantone, è diventata un importante hub per le aziende di tutto il mondo specializzate nelle monete virtuali. È stata denominata la Crypto Valley, grazie anche a un sistema fiscale molto favorevole. Tante società in tutto il mondo hanno iniziato ad avvicinarsi alle criptovalute in modo democratico”.



BITCOIN NELLA COSTITUZIONE IN SVIZZERA? SACCOCCIA: “SARÀ LA NUOVA RISERVA DEI PAESI”

Come riporta ancora il “Corriere della Sera”, a detta di Saccoccia il futuro del bitcoin non potrà che essere roseo: “Sarà il nuovo oro e quindi la nuova riserva dei Paesi. E, proprio sulla base di queste riserve, gli Stati potranno poi emettere le proprie monete digitali, le stablecoin. Così il bitcoin crescerà di popolarità, ma non tutti potranno averlo, visto che la quantità massima in circolazione non potrà superare i 21 milioni, a fronte di una popolazione mondiale di circa 8 miliardi. Questo farà inesorabilmente salire le valutazioni della criptovaluta, che a mio avviso un domani potranno anche raggiungere il milione di euro”.



A giudizio di Saccoccia, quello delle cripto economy è un mondo in cui bisogna investire solo ciò che ci si può permettere di perdere senza avere ripercussioni sul regime familiare, “non un euro di più. Oggi esistono più di 11mila criptovalute e tra queste ce ne sono alcune che possono dare grandi soddisfazioni in 6-12 mesi. Questo rappresenta solo l’inizio di un investimento”.