Mariano Bizzarri, professore di patologia clinica alla Sapienza, nel suo libro Covid-19: un’epidemia da decodificare, ha stilato una lista lista degli errori commessi durante la pandemia: dall’analisi dei dati dei bollettini alla campagna di vaccinazione. Il bilancio, per l’oncologo, è nettamente negativo. “Il tasso d’infezione, in Italia, è ancora tra i più alti d’Europa”, ha sottolineato ai microfoni di La Verità a quasi tre anni di distanza dall’arrivo del virus. I motivi sono diversi.



“Da un lato, l’incidenza è sovrastimata per l’alto numero di persone positive al test ma che non veicolano virus e non sono infettanti”, ha chiarito in primis. I numeri presenti nei bollettini, secondo il medico, è molto distante dalla realtà. Soprattutto adesso che la manifestazione dell’infezione è sempre più lieve. “Come Associazione mondiale delle società di patologia clinica abbiamo pubblicato un report in cui evidenziamo che, su 100 positivi, 70- 80 sono falsi positivi”. Lo stesso vale per l’elevato tasso di mortalità, che spesso è da ricondurre ad altre patologie.



Bizzarri: “Varianti sono conseguenza dei vaccini a mRna”. Gli errori dell’Italia

Gli errori più consistenti commessi dall’Italia durante la pandemia di Covid-19, secondo Mariano Bizzarri, sono però quelli che riguardano i vaccini. “Quando mai si è visto un vaccino cui ci si sottopone per tre volte in un anno, per poi ammalarsi lo stesso?”, domanda il professore di patologia clinica alla Sapienza a La Verità. “La protezione è elevata nei primissimi mesi, ma dal terzo-quarto va scemando e, tra il sesto e l’ottavo, diventa negativa: il vaccinato a questo punto ha più probabilità di contrarre l’infezione rispetto al non vaccinato. Un paradosso inaudito nella storia della medicina”.



Alla base della diffusione delle varianti, per l’oncologo, ci sarebbero poi proprio i sieri. “È la tecnologia a mRNA ad aver favorito lo sviluppo delle varianti. Rivolgendosi a un unico bersaglio, questi farmaci hanno favorito i ceppi mutanti capaci di eluderli. Insieme alla decisione di portare avanti una campagna di vaccinazione in corso di pandemia, cosa sconsigliata da tutti i testi sacri della medicina”.