Una transizione energetica sostenibile è possibile ma non è ancora realtà. Per rendere sempre più ambientali i sistemi di produzione e distribuzione, riducendo le possibilità di blackout elettrici, Enea lavora insieme al Politecnico di Bari e all’Università Roma Tre nel progetto Rafael, sviluppando un sistema basato sull’IA per prevenire blackout causati da ondate di calore. Testato su grande rete di distribuzione elettrica nel Sud Italia, ha studiato i guasti nel periodo compreso tra il 2015 e il 2020, condizioni meteo e flussi di energia, con l’obiettivo di identificare le possibili correlazioni.



A Il Messaggero, Maria Valenti, responsabile del Laboratorio Enea Smart grid e reti energetiche, spiega che i blackout possono verificarsi in condizioni “Molteplici, come l’usura di specifici componenti o il sovraccarico della rete, quando in alcuni momenti c’è un carico ridotto rispetto al transito sulla linea, ma in questo studio abbiamo deciso di concentrarci sui fattori esterni legati all’influenza dei fenomeni climatici, nello specifico le ondate di calore. In città la rete è soggetta a maggiori sollecitazioni di carico, dovute all’aumento della domanda di energia elettrica concentrata in particolare nelle ore più calde della giornata, a causa del maggiore utilizzo degli impianti di climatizzazione”. Esiste dunque una correlazione ma per lo studio anche l’umidità potrebbe avere un impatto.



“Così riusciremo a prevenire i guasti”

Maria Valenti, responsabile del Laboratorio Enea Smart grid e reti energetiche, prosegue al Messaggero spiegando che “il cambiamento climatico può creare fenomeni che possono giustificare i guasti della linea elettrica. L’effetto delle piogge andrebbe studiato e non si possono trarre conclusioni in tal senso, ma le bombe d’acqua da un lato riducono l’aridità del terreno rendendo più facile la dissipazione del calore, dall’altro potrebbero avere effetti negativi sulla durabilità dei componenti come conseguenza dell’eccesso di umidità”.



Il blackout “crea problemi all’utente e al fornitore di energia, non solo di natura economica, ma nel nostro mondo in cui tutto funziona con l’elettricità, il blackout interrompe quasi tutti i servizi. E nell’ottica della transizione ecologica, in cui andiamo incontro all’elettrificazione, i problemi si moltiplicherebbero”. Nel progetto sono stati costruiti sei modelli previsionali: “L’accuratezza media ottenuta con il modello per la previsione dei guasti è risultata pari al 75%”. Dunque, “Grazie all’approccio proposto, il gestore della rete potrà usare il nostro modello di previsione guasti per effettuare azioni correttive sulla rete di distribuzione interessata ed evitare danni all’infrastruttura e disservizi per cittadini e imprese, in particolare nel periodo compreso tra maggio e settembre, quando si concentra la maggior parte dei guasti provocati dalle alte temperature e dalle ondate di calore”.