Altro primo tempo regalato dall’Udinese, e contro l’Inter questo vuol dire perdere inesorabilmente. Sarebbe da commentare la partita dell’Inter piuttosto che quella dei friulani perché oggi i bianconeri non hanno giocato. In campo scendono Di Natale e Muriel, e come era facilmente prevedibile non hanno ne testa ne gamba, Muriel gioca da solo e Di Natale spesso non torna dal fuorigioco. Nel primo tempo solo un tiro e non è stata nemmeno centrato lo specchio della porta, statistica impietosa. Due gol su calcio piazzato per l’Inter, come dice Guidolin non era mai successo nella sua gestione, è contata molto la determinazione, i nerazzurri sono stati obiettivamente più cattivi, sia nelle situazioni da gol che in tutto il primo tempo. Nel secondo l’Udinese, come molte altre volte, mette un pò più di grinta ma è poca cosa, un bel tiro di Totò e una bella parata dell’ex Handanovic. E allora spazio ai giovani, dentro Fernandes e Lopez insieme a Ranegie a ricostruire un reparto d’attacco oggi veramente spento. Ma entrare sotto di due gol non aiuta: benino Fernandes che entra in partita con personalità, Ranegie dà un senso finalmente a tutti i lanci lunghi che arrivano dalla difesa, Badu mette in campo il cuore fino all’ultima goccia, peccato che a calcio si giochi con i piedi, e quelli purtroppo non sono proprio raffinati. Di positivo c’è la spinta ma anche quella non porta a nulla; molto più pericolosi gli interisti anche se sprecano tanto, non è contento Mazzarri e ha ragione, subire un gol darebbe morale ai giovincelli friulani ma come già detto sono preoccupazioni mal riposte perchè la squadra di Guidolin è caotica e fatica a giocare bene. Anche oggi troppi passaggi sbagliati fra la difesa e il centrocampo. E alla fine arriva anche il terzo gol dell’Inter che meritatamente chiude la partita. Bocciati praticamente tutti, Guidolin in primis, anche se, come detto mercoledi, probabilmente aveva già messo in conto una sconfitta contro l’Inter, è amareggiato a fine gara, la peggior partita in casa dei suoi anni a Udine. Difficile contraddirlo. Adesso trasferta in chiave salvezza a Catania, altra squadra in crisi che non ha bisogno di iniezioni di morale da parte dei bianconeri che, in questa stagione dedita al filantropismo, è cominciata regalando un sogno allo Slovan Liberec in Europa League ed è proseguita risollevando molte volte le sorti di squadre dal morale spento o che arrivavano da momenti difficili. Intanto si attendono reazioni anche da parte della società, nell’anno su cui probabilmente avevano puntato non cedendo i soliti pezzi pregiati la famiglia Pozzo non può essere contenta, di positivo è che non si segnalano lamentele dallo stadio come dopo la partita contro la Roma: almeno questo problema è stato risolto.