L’Udinese è tornata, ormai è ufficiale, più indizi fanno una prova. Si era intravisto qualcosa a Catania, si è sfruttato il momento positivo contro la Fiorentina guadagnando punti importanti e a momenti si esce indenni pure dallo Juventus Stadium. Purtroppo per i bianconeri friulani l’assalto juventino è riuscito proprio quando il cronometro stava per decretare la fine dello scontro. Beffa del destino, motivazioni differenti, eccessiva prudenza, chiamatela come volete, per il tifoso e i calciatori è una lezione dolorosa ed un duro colpo al sistema nervoso. La partita sembra una fotocopia di quella contro la Fiorentina, l’Udinese difende con ordine pronta a ripartire. Totò si è ritrovato fisicamente e mentalmente e ieri sera ha dato spettacolo, solo sotto porta non riesce più ad essere freddo come gli anni scorsi, ma è indubbiamente sulla buona strada per tornare ad alti livelli, ieri sul suo cammino ha incontrato un gran portiere. Parliamoci chiaro, la Juve ha spadroneggiato per quanto riguarda possesso palla e dominio territoriale, ma i dati a volte sono ingannevoli, le occasioni infatti ci son state da entrambe le parti e paradossalmente è l’Udinese che ha sprecato quelle più ghiotte. Anche i singoli giocatori hanno dato tanto, è evidente un rodaggio e una qualità superiore nei bianconeri torinesi, ma il cuore, le potenzialità delle nuove leve e l’esperienza di alcuni senatori hanno dimezzato la differenza. Di Natale come già detto ha dato spettacolo nonostante fosse circondato da tre colossi e ha avuto due occasioni incredibili. Si fa male Pirlo? Sale in cattedra un grande Lazzari, forse gli applausi finali contro la Fiorentina gli hanno fatto bene, forse sta ritrovando la condizione fisica e di conseguenza quella mentale, comunque ieri sera ha fatto una grande partita. Bene le fasce friulane anche se contro avevano contro le due riserve di Lichtsteiner e Asamoah, benissimo la difesa che ha retto fino al 91’. Il primo tempo ha dato segnali precisi, la Juve spinge e l’Udinese replica senza paura, migliori in campo indubbiamente i due portieri. Nel secondo tempo la Juventus sembra aver cambiato marcia e comincia alla grande, è Chiellini a creare superiorità numerica e l’Udinese sembra non riuscire più a reagire. Sembra. Da una ripartenza friulana arriva una occasione incredibile per Di Natale, con la complicità di Buffon, ha la palla del vantaggio a portata di mano ma spreca malamente tirando sul portiere della nazionale. L’occasione però fa indietreggiare Chiellini e l’arrembaggio torinese si fa meno intenso, Conte comincia a meditare qualche cambio, Lichtsteiner per Padoin e Quagliarella per De Ceglie. Ma il cambio che probabilmente cambia la partita è il primo di Guidolin: Badu per Fernandes. Come molte altre volte infatti il tecnico friulano mostra tutta la sua mentalità e il suo pragmatismo. Voglio difendere il risultato? Mi copro. Ma così facendo concede ancora più metri ai padroni di casa che cominciano a collezionare calci d’angolo, punizioni ed occasioni ghiotte. Solo una difesa attenta e un portiere in stato di grazia (che obbiettivamente è mancato nelle prime partite di inizio anno) riescono a rendere quasi facile resistere alla pressione avversaria. Ma a lungo andare la concentrazione o la fortuna possono giocare brutti scherzi se si scherza col fuoco. E al 91’…
… arriva il gol Juventino che toglie il respiro ai friulani che non hanno il tempo per reagire. Esplode lo Juventus Stadium, primo distacco dalla Roma, e di nuovo nei guai i friulani a quattro punti dalla parte bassa della classifica. Ha ragione Conte, poteva finire con qualsiasi risultato questa partita perché l’Udinese non ha avuto problemi ad incassare, anzi, ha restituito colpo su colpo facendo altrettanto male, solo lo sfinimento e un pizzico di fortuna hanno cambiato la partita. Adesso per Guidolin c’è il Napoli, difficile anche qui pensare di fare punti ma la ritrovata mentalità e condizione fisica hanno decisamente tranquillizzato l’ambiente. Sembra assurdo dirlo dopo una sconfitta ma a Udine si respira un’altra aria, anche l’anno scorso dopo un avvio difficile i bianconeri si ritrovarono infilando molte partite positive, paradossalmente quest’anno il gioco e la grinta sono arrivate anche prima. E’ peggiore la condizione di classifica ma Guidolin dovrebbe uscirne indenne da questo inverno. Certo che, Napoli a parte, saranno determinanti le partite contro Torino e Livorno, da vincere assolutamente.