Le sensazioni questa volta erano giuste, non si aspettava vita facile il tifoso bianconero, ad essere onesti non dava nemmeno per scontata la conquista di qualche punto. Ma era esplicita la convinzione che sarebbe stata una buona prova. Ed in effetti, tolta qualche ingenuità difensiva, che non si vedeva da tempo, l’Udinese ha fornito una prestazione maiuscola seppur con qualche defezione, Di Natale su tutti, anche ieri lasciato a casa come è accaduto purtroppo in altre stagioni. Quando si gioca a Napoli Totò raramente è in forma, in particolare dopo il 2010 (per la cronaca da segnalare due sue triplette a Udine contro il Napoli seppure in due diverse stagioni, ci furono scontri pesanti fra le tifoserie nel febbraio di quell’anno, sempre nel febbraio comparvero insulti sulla pagina di Wikipedia a lui dedicata) Totò è mancato 3 volte su 4, stagione a parte. Ieri Guidolin ha ribadito che non c’è nessuna pressione particolare, ne da parte del giocatore, ne da parte della città di Napoli e ovviamente nemmeno da parte della società, solo un affaticamento muscolare. Per fortuna i bianconeri non sembrano risentire troppo la sua assenza, il vecchio schema di Guidolin, “incassa e riparti” sembra funzionare alla grande anche al San Paolo, anche con i ragazzini che si è portato da casa. Nico Lopez sembra voler sfruttare il tempo a disposizione per dimostrare quanto vale, Fernandes ha personalità e autorità, Pereyra conferma il suo stato di grazia impressionante. L’Udinese fa paura quando sfrutta la sua velocità nelle ripartenze e centrocampo e difesa partenopea non sembrano essere all’altezza del valore dei suoi attaccanti. Ed in effetti il primo tempo è descritto nella frase che avete appena letto: meriterebbe il vantaggio l’Udinese per le sue ripartenze letali e l’incapacità degli azzurri di fermarlo, ma la discesa negli spogliatoi vede il Napoli vincere per 2 a 1 per i gol di un cinico Pandev, due gol in 3 minuti, con la complicità di una difesa friulana stranamente distratta, Silva sul primo gol, Domizzi sul secondo. Per fortuna la tenacia dei bianconeri non si ferma solo alle buone intenzioni. Calcio d’angolo, Hertaux colpisce di testa e Fernandez per anticipare Domizzi spedisce nella sua porta. Partita riaperta prima del secondo tempo. L’Udinese interpreta la ripresa alla grande, anche se in generale si vedono da entrambe le parti molti più errori. Quando il Napoli attacca obiettivamente fa paura, ma l’Udinese arriva con facilità disarmante nei pressi dell’area avversaria, anche se poi non sempre conclude in porta. Quando lo fa, nonostante l’assenza dei suoi bomber, in controtendenza con le ultime partite, è precisa. Conclude in rete al 25’ Fernandes dopo una palla persa dall’ex Inler e dopo una indecisione di Rafael che battezza alto il tiro non aspettandosi che la traiettoria piegherà improvvisamente verso il basso. Ma la cattiveria del Napoli, sostenuta dal suo pubblico, porta nuova determinazione nei partenopei che non ci stanno a perdere punti dopo aver sprecato malamente il doppio vantaggio e dopo una incursione di Higuain sulla sinistra Dzemaili insacca dopo la respinta corta di Brkic. Addormentata ancora una volta la difesa, in particolare Domizzi che lamenta, a torto, una posizione di fuorigioco di Higuain e non si accorge dell’arrivo del centrocampista avversario che ne approfitta. Ma Guidolin oggi non ci sta, chiede ai suoi di spingere, già nella sostituzione Hertaux -Maicosuel aveva comunicato alla squadra di insistere, poi predicando calma li mantiene compatti. E il nuovo pareggio arriva a dieci minuti dalla fine su calcio d’angolo: Basta ha due occasioni, dopo la prima respinta della difesa trova la rete con un tiro molto ravvicinato che si infila fra le gambe avversarie. Lo stadio non ci sta e comincia a fischiare la squadra, il Napoli privo ormai di Pandev attacca disordinatamente ed escludendo una buona occasione di Insigne non mette particolare paura ai difensori bianconeri. Episodio molto dubbio, anzi praticamente certo è l’errore di Gervasoni (che comunque ha arbitrato molto bene) su un contatto Maicosuel – Maggio al 37’. Dopo una azione di ripartenza Fernandes lancia il Mago solo davanti al portiere, lo insegue il difensore azzurro e per recuperare terreno lo trattiene per la maglia per poi intervenire pulito sul pallone. Sarebbe rosso diretto per aver impedito una chiara occasione da gol. Gervasoni invece espelle Guidolin (poco dopo anche il suo vice Bortoluzzi, si era mai visto su un campo da gioco l’espulsione di allenatore e vice nella stessa partita?) per proteste. Diciamo che l’arbitro difficilmente poteva vedere la trattenuta ed è bravo ad interpretare la scivolata che in effetti è precisa sul pallone, l’assistente ben in linea invece non lo aiuta, Maicosuel non si lascia cadere sulla trattenuta e non trova quindi giustizia. La partita finisce così, ridimensionati i napoletani che si apprestano ad affrontare, con mille dubbi in difesa, un Arsenal che non scherza. Galvanizzati i friulani che mettono in evidenza il buono stato di forma ma che adesso devono confermarsi con due dirette concorrenti, Torino (a Udine) e Livorno. La sensazione è che dopo aver vinto sulla Fiorentina, fatto soffrire la corazzata juventina, spaventato il Napoli, l’Udinese abbia ritrovato il suo ruolo da provinciale terribile. Ma la strada è ancora lunga e mi piace immaginare che tornati nella notte a casa, un’ombra silenziosa si sia aggirata negli spogliatoi dello Stadio Friuli ed abbia furtivamente modificato la mitica lavagnetta dei punti aggiornandola a . Chissà se quell’ombra di nome Guidolin si è fatta venire anche qualche dubbio dopo aver visto girare così bene la squadra senza capitan Di Natale, difficile non vederlo titolare, soprattutto in casa, ma chissà che non cambi qualcosa nelle partite in trasferta.