A partire dal famoso detto “se il buongiorno si vede dal mattino”, a Udine ora la gente si chiede cosa succederà quando sarà notte fonda. Intendiamoci, oggi giocatori e dirigenza hanno parlato di una buona Udinese fino al gol veronese; peccato che il gol sia arrivato al 8’ del primo tempo, quindi i tifosi si domandano se non sia già notte fonda. Poco da commentare, poco gioco, pochi tiri in porta, tanti errori. Contro il Verona di Mandorlini non ci si aspettava una passeggiata, ma nemmeno rivedere gli stessi errori del 2013. Ora in tanti si domandano se non si è persa una occasione nel non cambiare la guida tecnica in questa pausa natalizia. E mentre la gente si domanda cosa sia successo, come uscirne, ecco che nella pancia dello stadio, nei corridoi dove la stampa si accalca, scoppia un’altra bomba di quelle che fanno male. Di Natale si ritira e lo annuncia a sorpresa, spiazzando tecnico, il resto della squadra e probabilmente la società. Lo fa dai microfoni Sky Sport, non sceglie il canale ufficiale Udinese Channel, non sceglie una conferenza stampa, usa il palco più caldo della Serie A in Italia. Lascia di stucco i conduttori, e probabilmente mette una pietra sopra i mondiali e il traguardo dei 200 gol con la maglia bianconera. A mio parere è una scelta di pancia, dettata dai malumori di uno stadio che non vede giocare bene la squadra e se la prende con chi magari è più in difficoltà. Certo è che il capitano ha dato tanto alla maglia che ha scelto di sposare e che un campione del genere andrebbe applaudito ogni volta che entra o esce dal campo, e andrebbe fatto solo perché esiste. Cercando di analizzare la partita in maniera fredda e distaccata dai sentimenti però non si può parlare di una buona Udinese, si parla sempre dei giovani e della difficoltà di inserirli in squadra, oggi però ad aver “tradito” sono stati i vecchi, perché Danilo ha grosse responsabilità sui gol come anche Basta e Brkic. Disattenzioni che sono costate carissime a Guidolin, espulso addirittura nel primo tempo per proteste nei confronti dell’arbitro. Tanta confusione in campo non hanno aiutato a rimontare. Troppa foga e poche idee, le uniche azioni degne di nota arrivano da ribattute o da pasticci difensivi veronesi. A mio parere è un’Udinese dai troppi volti quest’anno. Si era deciso di ripartire in campionato da Maicosuel e lo si è bocciato quasi subito, si punta su Muriel e si è rotto troppe volte, compare Bruno Fernandes e poi torna in soffitta, spunta Nico Lopez e vediamo quanto andrà avanti nelle gerarchie guidoliniane. Anche a centrocampo dall’inizio dell’anno si è cambiato tanto, si è partiti a 5 con Basta e Silva ali di spinta, si è passati a 3 con Basta e Pereyra trequartisti con Lazzari davanti alla difesa e si era ritrovato un certo gioco, si torna a 3 con Lazzari e Pereyra mezzeali e si ritorna nell’incubo della squadra spaccata a centrocampo. Infine in difesa regolarmente vediamo il cambio di modulo ad ogni partita fra difesa a 3 e difesa a 4 ma l’unica cosa ad apparire puntuale è la discontinuità delle prestazioni. Insomma il tecnico, altro personaggio davanti a cui chinare il cappello qui a Udine dopo quanto fatto, non riesce a trovare capo e coda…
… della matassa aggrovigliata di quest’anno. Ora l’appuntamento è per la Coppa Italia, importante sarebbe passare il turno contro l’Inter in casa giovedi sera. Guidolin ha indicato la partita contro la squadra di Mazzarri come la più brutta della sua gestione, adesso vediamo come si riscatteranno i bianconeri da queste brutte figure. Per quanto riguarda Di Natale si attende la reazione della società. Per ora i tifosi sono sotto shock, non tanto per la rivelazione, era nell’aria questa decisione, ma per i tempi d’uscita, per il modo, per le probabili motivazioni. Sarà dura rialzarsi anche da questa batosta. Eppure c’è chi come me, inguaribile ottimista, pensa che sarà un gesto liberatorio per Totò. Quel rospo tenuto dentro per troppo tempo che una volta uscito farà bene al re di Udine. Giocare senza la preoccupazione di dover dimostrare nulla perché già tanto è stato fatto. Speriamo che si avveri questa profezia, intanto uno sguardo a giovedi per la coppa e uno sguardo dietro alla zona retrocessione, troppo vicina per ignorarla.