La sensazione nelle ultime giornate bianconere è quella di fare un passo avanti ed uno indietro, la realtà invece dice che l’Udinese progredisce piuttosto regolarmente nel campionato verso il suo obiettivo di salvezza. La squadra gioca meglio in casa piuttosto che in trasferta, e questa non è una cosa scontata. Se c’è un dato che il calcio italiano moderno ha portato alla luce, anche ai mondiali, è che il fattore psicologico per una squadra è diventato più importante di quello atletico. Ci sono annate in cui giocare in casa è un problema invece che un vantaggio e ci sono stagioni invece dove giocare trasferta blocca le gambe e la mente nella paura di sbagliare come è successo all’Atalanta domenica scorsa e come era successo ai bianconeri contro il Torino. Non é una verità scontata ed assoluta, anche perché ad esempio l’anno scorso giocare in casa per i friulani non è stato semplice soprattutto nella prima parte di stagione. Ed è sempre il fattore psicologico che mi suggerisce una lettura dei due scontri appena disputati. Contro i bergamaschi ad esempio è da osservare come la straordinaria prova del capitano Di Natale sia stata in crescendo grazie al meraviglioso gol messo a segno dopo pochi minuti. Un susseguirsi di rabone, palleggi, pallonetti, passaggi sopraffini, ripiegamenti difensivi, un repertorio eccezionale messo in mostra grazie ad un gol che ha esaltato giocatore e ambiente. Una partita in discesa grazie anche al secondo gol, quello di Thereau, frutto di caparbietà e qualità, ma anche ad errori difensivi notevoli di avversari bloccati per l’appunto mentalmente e fisicamente. Contro la Fiorentina gli spunti sono molteplici, anzitutto il gioco di prestigio di Stramaccioni che sceglie di far saltar fuori dal mazzo ancora Di Natale e di lasciare in panchina Thereau. Sinceramente mi sono chiesto quanto abbia influito su questa scelta la conferenza di Montella del giorno precedente alla gara in cui, oltre a scambiarsi attestati di stima con Stramaccioni, dichiara di aspettarsi Di Natale in panchina. Altro colpo di fioretto psicologico? Non che Di Natale non meritasse di giocare e che a 37 anni non possa essere pericoloso per due partite consecutive, ma é indubbio che la sua capacità fisica ne risenta. Tornando ad analizzare la partita che dire del passaggio sbagliato grossolanamente da Allan dopo pochissimi minuti che permette ad Ilicic di trovarsi davanti al portiere avversario? Lo sloveno sbaglierà ma il colpo psicologico è arrivato. A rimediare è per fortuna il capitano bianconero con una bella punizione e successivamente un palo colpito. Per la squadra è il segnale, l’Udinese c’è e non starà a guardare una Fiorentina arrembante. Ed in effetti nell’ottica del gioco fatto di ripartenze voluto da Stramaccioni il primo tempo dei friulani contro la Fiorentina è il migliore finora visto. Purtroppo, dopo un rimpallo fortunoso ai danni di un incolpevole Karnezis, è il gol di Babacar prima dell’intervallo a rovinare tutto. Nel secondo tempo la carica friulana è purtroppo esaurita, solo l’inserimento di Thereau darà ancora qualche impulso di vita, ma ormai è troppo tardi, due gol in contropiede inevitabili chiudono la partita. Sembra una visione semplicistica quella proposta, ma sarà un caso che il Napoli ed Higuain siano rinati dopo i 6 gol contro il Verona? Che Juventus e Roma, fino a qualche settimana fa impeccabili, dopo i turni persi malamente in Champions League siano così incostanti? Le prestazioni di Allan da questo punto di vista sono sintomatiche, il giocatore alterna partite da sospetto doping in casa ad altre in trasferta confusionarie e poco efficaci. Concludendo con questa riflessione è allora da applausi la presa di posizione ruvida e determinata di Stramaccioni in difesa dei suoi giocatori, ed in particolare proprio di Allan, ai danni di chi gli faceva notare delle difficoltà del brasiliano nel ruolo di regista. È da applausi perchè non importa se l’allenatore sia d’accordo o no con l’analisi proposta, l’importante è preservare psicologicamente il giocatore per la prossima partita. E a tal proposito il pubblico friulano ora si domanda cosa vedrà in campo contro il Genoa, Di Natale difficilmente stavolta sarà fra i titolari. Dovrebbero rivedersi Konè e Thereau nell’undici di partenza a dare grinta e qualità sulla trequarti. Probabile ancora una volta la scelta Muriel in attacco, a centrocampo invece pochi dubbi con Allan e Guilherme e il solo Badu in ballottaggio con Pinzi o a sorpresa Evangelista se Stramaccioni scegliesse di giocarsela più avanti invece che far numero a centrocampo. Ma sono solo supposizioni vista l’abilità del tecnico di mischiare le carte in tavola, anche perché, come sottolineato in conferenza stampa proprio dall’allenatore, contro il Genoa più che la strategia serve soprattutto carattere.