Pareggio di bilancio nella settimana milanese per i friulani. Una sconfitta contro il Milan ed una vittoria ai danni dei nerazzurri. Si chiude così il novembre nero di Stramaccioni con due pareggi (Palermo e Chievo) e due sconfitte (Genoa e Milan) e si apre dunque un dicembre carico di speranza. Sono già due le vittorie di questo mese se alla vittoria contro l’Inter si somma quella contro il Cesena in Coppa Italia. Continuano però i black out della formazione bianconera che alternano prestazioni buone a prestazioni discutibili perfino all’interno della stessa partita fra un tempo e l’altro. Ed è proprio di questo che ha parlato Stramaccioni in conferenza: della necessità di trovare gioco e mantenerlo per tutti i novanta minuti. Non è a caccia di punti l’Udinese, ma ancora una volta di identità, non son bastati infatti due mesi e mezzo di campionato per lasciarsi alle spalle le paure provate lo scorso campionato. Fondamentalmente la squadra si abbassa troppo e schiaccia la sua difesa nella sua area, inoltre manca a centrocampo chi possa ricostruire le azioni d’attacco e legare i reparti. Sia in coppa che in campionato la novità è il ritorno alla difesa a 3 e lo spostamento di alcune pedine. Probabilmente la più importante è la pedina Allan, brasiliano dai mille polmoni, grinta da vendere, dribbling da calcio a 5 ma piedi poco abituati a spazi ampi. In Coppa ha fornito una delle sue migliori prestazioni di sempre trovando, non a caso, il suo primo gol dopo tre anni di Udinese. Da centrale di centrocampo è stato spostato a mezzala, da diga davanti alla difesa e “regista” a sostegno della fascia sinistra e raccordo fra i reparti con la sua grande mobilità. Speriamo che il giocatore e la squadra possano trarre giovamento da questo cambiamento. Interessante anche la scelta di spostare Piris come terzo della difesa a 3, insieme ad Hertaux e Danilo, dove può sfruttare le sue caratteristiche fisiche e la sua capacità difensiva. Ma come ho già sottolineato più volte, accorgimenti tattici a parte, quello che occorre adesso è la decisione dei singoli giocatori. Allenatore, giornalisti e tifosi possono discutere fino alla noia più assoluta, ma chi va in campo deve avere la grinta e la voglia di essere incisivo. Un esempio in negativo infatti, un dato ancora una volta preoccupante, sono i tiri in porta. Statistiche alla mano l’Udinese è fra le più basse come media di tiri in porta a partita (10.6), peggio dei bianconeri solo il Cesena (6.8), simile ai bianconeri il Parma (10.4) e curiosamente il Genoa (10.7), le altre viaggiano almeno 1 punto sopra o più. Qualcosa va registrato quindi per Stramaccioni che deve trovare più carattere dentro l’animo dei suoi giocatori, il solo Di Natale non può sostenere squadra e statistiche. Bisogna cominciare da dietro a prender coraggio e tirare, capire cioè quando è il caso di innescare l’arma Di Natale oppure tentare strade diverse;
Contro l’Hellas Verona, nel derby del triveneto, si spera di vederlo questo carattere (non solo fra le due tifoserie rivali). Ha ragione Stramaccioni ad indicare come bugiarda la classifica degli scaligeri ma, convenevoli a parte, é certo che il primo a voler vedere sangue e sudore da parte dei suoi giocatori è proprio l’allenatore bianconero. Mancheranno Piris e Muriel, si spera nel ritorno di Silva e nella migliore condizione per Konè; sono questi i giocatori che stanno mancando all’Udinese ed i tifosi bianconeri si augurano di ritrovarli quanto prima fra i regali natalizi.