Troppi gol mangiati, e sono altri bocconi amari da digerire in questa stagione. La settimana scorsa si era conclusa alla grande con la vittoria contro il Chievo soprattutto in chiave salvezza, tre punti importanti e un’altra partita a buoni livelli con segnali di ripresa decisi e convincenti. Anche la partita di Coppa Italia in effetti ha portato delle conferme; purtroppo per i tifosi però sono conferme difficili da accettare. L’Udinese dei Pozzo è l’eterna incompiuta, ancora una volta una doppia sfida di coppa non porta ai risultati sperati. Ancora una volta, inoltre, illude fino all’ultimo minuto di gioco. È da tempi remoti che la dea bendata nei momenti decisivi decide di voltare le spalle alla società bianconera sul più bello. Come flash scorrono nella mente le immagini degli eurogol di Pasqual e Cuadrado, delle super parate di Neto, del palo e degli errori macroscopici sotto porta… tutto vero, non è un brutto sogno. Uscendo dai panni umidi di lacrime del tifoso e vestendo quelli asettici di chi prova a commentare la partita, provo a dare una mia interpretazione a quello che è successo in queste due partite. Contro il Chievo indubbiamente si sono visti i progressi del capitano sempre più al servizio della squadra, si è visto inoltre finalmente qualcuno in grado di lottare di testa concretamente per qualche pallone alto come il neo aquisto Yebda (ex Napoli ed ex Granada), e poi nel terzo gol di Badu si è rivista una azione degna della miglior Udinese si stampo Guidoliniano. Contro la Fiorentina non si è giocato male onestamente, ma si è iniziato a giocare solo dopo il gol avversario, troppo bassi i centrocampisti, troppo sotto pressione la difesa. Altra chiave dell’incontro è stata a mio parere l’assegnazione di Pereyra come angelo custode di Pizarro. Il cileno si sa, lo conoscono bene i friulani, spazia su molti fronti ma soprattutto nella zona centrale; l’argentino l’altra sera era a sinistra, difficile quindi il suo compito anche perchè ultimamente è il vero motore dei friulani e quindi in questo doppio ruolo qualcosa è andato perso, nonostante sia stato fra i migliori in campo. Che i due gol siano nati dai piedi proprio di Pizarro è la dimostrazione di questa tesi, insieme anche al fatto che il compito di sorvegliarlo a mio parere era meglio assegnarlo ad Allan che è sicuramente bravo nell’interdizione, molto meno nell’impostazione. Suo uno dei tanti passaggi sbagliati intercettato da Pizarro in occasione del gol di Cuadrado. La lettura circa quanto successo probabilmente è tutta qui, ovviamente oltre all’essersi troppo schiacciati ad inizio partita, non si vuole avere la presunzione di nascondere gli errori difensivi o quelli in fase realizzativa, ma è più difficile di quanto pensassi uscire dai panni del tifoso deluso. È difficile non tornare sugli episodi sfortunati. È stata troppo simile alle partite dei preliminari europei degli ultimi tre anni per non mangiarsi le mani ancora una volta. Anche stavolta ti senti battere la spalla, ricevi i complimenti degli avversari, le molte occasioni fallite sono sale su una ferita che non si rimargina da anni. Erano in tanti a crederci questa volta, quantomeno alla partecipazione ad una finale di coppa che mancava dal , ora saranno in pochi a guardare la partita conclusiva fra Fiorentina e Napoli, se non altro per evitare ricadute psicofisiche. Badate bene di cogliere l’ironia:
Sono ben altre le cose per cui si soffre nella vita, ma il tifoso affranto recidivo si ammala di superstizione acuta facilmente ed è convinto che tutti i dolori e le disfatte sportive siano vendette divine sulla sua persona e allora vede portieri malvagi, attaccanti colpiti dal malocchio, arbitri accecati dalla nebbia, in generale una cappa di malasorte fantozziana. Ma l’ultima ironia e pensiero sul match, se permettete, va a chi sta peggio di noi. Il tifoso bianconero si domanda infatti come farà la Fiorentina a riscattare la metà cartellino di Cuadrado se non ha i soldi nemmeno per i palloni di riserva a bordo campo. Se lo domanda con apprensione anche perchè del colombiano non ne vuole più sentir parlare, dopo il super gol e la super esultanza subita, ma soprattutto dopo la multa di 10.000 euro inflitta alla società dal Giudice Sportivo per condotta antisportiva dei raccattapalle (sistematico e intenzionale ritardo nel rimettere i palloni in gioco) che ha innervosito e non poco giocatori, panchina e tifosi, oltre che non aver fatto fare bella figura alla Fiorentina. Voltando decisamente pagina la miglior cura, si sa, è tornare subito in sella, e la bestia da cavalcare stavolta è un grifone rossoblu di nome Genoa. Forza ragazzi.