Vittoria, tre punti, altro gol di Di Natale e altro gol fondamentale di Nico Lopez. Tutti aspetti importanti ma a Udine tiene più banco l’esordio di Simone Scuffet, 17 anni, friulano d’origine che ieri ha giocato al posto di Brkic superando nella gerarchia interna il secondo portiere croato Kelava. Partita di fatto con poche parate per il giocatore bianconero ma di una tensione altissima e soprattutto passata almeno 40 minuti in apnea difensiva. A seguito di una buona prestazione durante il primo tempo al gol di Di Natale, ottenuto su calcio di rigore, sono seguiti molti minuti e quasi l’intero ripresa di buio completo per la formazione di Guidolin. La preoccupazione principale dei giocatori in campo era spazzar via la palla il più lontano possibile. Troppo poco per reggere un intero campionato con questo stile di gioco, ma ieri è bastato. Difesa e centrocampo barricata davanti alla propria area e il solo Di Natale isolato li davanti. Occasioni in realtà il Bologna non ne ha avute tante e quando Diamanti è calato a metà del secondo tempo è calata tutta la squadra. All’ingresso di Nico Lopez e Maicosuel poi la formazione rossoblu ha dovuto cominciare a pensare anche a difendere, ma essendo ormai votata all’attacco dopo un paio di tentativi il giovane attaccante uruguaiano riesce a chiudere la partita. Guidolin salva la panchina anche se Pozzo ha confessato di non aver mai pensato a una sua eventuale sostituzione, parla di istinto il tecnico nell’aver scelto Scuffet al posto di Kelava e soprattutto parla di spirito di squadra. E non si può dargli torto, nella prima mezz’ora è una bella Udinese, complice un Bologna sceso in campo un po’ spento con il solo Diamanti a tenere alto il ritmo e a conquistare metri grazie a un serie infinita di punizioni a favore. Di Natale sembra veramente ritrovato, non tanto fisicamente quanto mentalmente, si rivedono dei movimenti al servizio della squadra che non si vedevano da tempo, e quando li fa l’Udinese è molto più pericolosa: si allarga, arretra, difende, lancia i compagni, finalmente. Bentornato. Solo nel secondo tempo sempre più scoraggiato dei disarmanti ed inutili lanci lunghi viene sostituito con il Mago Maicosuel. Bene il suo compagno di reparto Bruno Fernandes (sostituito per Nico Lopez) fino a quando si tratta di fare gioco, molto in difficoltà quando si è trovato spalle alla porta a gestire gli eventuali contropiedi. Basta e Pereyra, schiacciati in difesa, hanno presidiato le fasce proponendosi pochissime volte in avanti. Centrocampo energico anche ieri ma di poca qualità; Allan addirittura rischia l’espulsione già nel secondo tempo come tre settimane fa contro la Sampdoria, Badu corre ma non riesce a ripartire, Lazzari copre ma non riesce a rilanciare mai in maniera efficace. Capitolo a parte andrebbe dedicato ad un arbitraggio pessimo. A senso unico per quanto riguarda l’ordinaria amministrazione (falli sempre a favore del Bologna, Diamanti eccessivamente protetto);
Poi cartellini parecchio discutibili. Inesistente il primo a favore di Allan, incoerente poi nel non espellere il brasiliano prima della fine del tempo. Ma è negli episodi chiave che la terna fallisce. Già detto dell’eventuale espulsione, è generoso il rigore assegnato all’Udinese anche se obiettivamente ci può stare, c’è rigore negato al Bologna su una evidente trattenuta di Basta su Moscardelli che viene invece ammonito per proteste. Insomma a Bologna sono giustamente arrabbiati e l’Udinese ha riscosso parte del suo credito con madama fortuna in un anno sventurato; però se l’arbitraggio non è piaciuto nemmeno in casa friulana qualcosa dice sulla prestazione di Calvarese. Punti preziosi dunque, adesso la mente va alla Coppa Italia contro una Fiorentina sconfitta su rigore a Cagliari. Incognita a questo punto sul portiere titolare, il pubblico sogna di rivedere all’opera il beniamino Scuffet che ieri, in una intervista a Sky Sport, ha dedicato la vittoria a tutti i friulani e a tutti i tifosi dell’Udinese. Dieci anni son passati dall’ultima apparizione di un friulano in campo per l’Udinese, Fabio Rossitto. Altro traguardo importante quindi raggiunto dai Pozzo per aver riportato un po’ di friulanità in squadra. Se poi porta anche fortuna, ben venga.