Il passato recente racconta circa i bianconeri friulani diverse storie che pur avendo trame differenti avevano lo stesso finale: l’Europa. Stiamo naturalmente parlando di una delle firme più esperte e famose del nostro campionato, Francesco Guidolin. L’autore veneto, formatosi in patria italica è però uno dei massimi esponenti di quel ritorno i classici tanto auspicato da chi ama la tragedia greca come legante di tutte le proprie opere. La rinomata prudenza di Guidolin, spesso confusa con l’ansia da prestazione, lo ha portato in questi anni di carriera a fallire rarissimamente il proprio obiettivo. Certo qualcuno gli rinfaccia di tenere troppo bassa l’asticella, ma obiettivamente sono poche le città dove non lo si ricordi con stima. L’annata in corso non è delle più memorabili della sua carriera, anzi, decisamente da dimenticare per il non-gioco espresso, ma il suo obiettivo dichiarato non si può dire che non lo abbia raggiunto. Tornando dagli echi del passato all’immediato presente il calendario ci conduce a due partite casalinghe per nulla facili: Juventus e Napoli. Le precedenti contro Catania e Fiorentina hanno portato invece a due prestazioni non molto convincenti. Spazio a Lopez contro i siciliani e Muriel contro i viola, occasione per i due di mettersi in mostra ma che non hanno sfruttato, il primo perchè ha avuto solo un tempo di gioco in campo, il secondo perché in palese crisi, fisica e soprattutto mentale. Tre punti nella prima partita, un uno a zero difeso con le unghie come più volte successo in questa stagione, zero punti contro la Fiorentina dopo una partita mediocre e poco incidente con le solite distrazioni difensive. Il presente recita quindi 38 punti, salvezza praticamente certa, ma racconta anche di un pò di confusione in casa bianconera. E la confusione riguarda il futuro. Guidolin è da riconfermare o no? Tanti tifosi se lo domandano, lui stesso se lo è domandato e per ora sembra intenzionato a rimanere. Intanto in settimana si é risolto il rapporto di lavoro fra Udinese Calcio e Claudio Bordon, preparatore storico dello staff di Guidolin. Era nell’aria, ma la cosa ha un pò sorpreso tutti, probabile causa i motivi di salute, ma di questi tempi tutto è sotto la lente di ingrandimento e tutto fa discutere. Altra bomba della settimana che ha sorpreso gli addetti ai lavori la notizia della presentazione e del probabile utilizzo delle nuove maglie stagione 2014/2015. Scelta bizzarra e veramente sorprendente che precorre i tempi di una campagna abbonamenti che si prevede piuttosto freddina…

… come spesso accade dopo annate così storte. Intanto a legare i fantasmi di passato presente e futuro c’è sempre lo stadio, con la Curva nord ancora lì. Desolata e desolante, la cui demolizione è ostacolata da ritardi tecnici di permessi burocratici. E i tifosi sbuffano e brontolano nella speranza di un finale di campionato che aggiunga un pò più di pepe rispetto alla noia vista finora. Mi perdoni il tecnico di Castelfranco Veneto ma l’amara verità è che il pragmatismo efficiente che lo contraddistingue non riesce sempre ad entusiasmare, soprattutto quando ad interpretarlo sono per lo più ragazzini che vorrebbero, e dovrebbero, spaccare il mondo ma che giocano impauriti come mai si dovrebbe vedere in un campo di gioco. Juventus e Napoli sono due ottime occasioni di mostrare spavalderia e provare a giocare con più sicurezza dei propri mezzi, non c’è nulla da perdere, solo l’orgoglio. In bocca la lupo.