Non stiamo parlando di nazionale, stiamo parlando del cammino bianconero che dopo quattro giornate vede l’Udinese sola al terzo posto grazie alle vittorie contro squadre il cui colore della divisa prevede essenzialmente l’azzurro: dopo lo scalpo del Napoli e quello dell’Empoli nella prima giornata ecco appeso alla cinghia di Stramaccioni anche quello della Lazio. È cambiato il modulo da dopo la partita con la Juventus e, a livello di identità di gruppo, qualcosa si comincia a vedere. Mentalità difensiva, pragmatismo e concretezza. L’Udinese non sarà stata bella da vedere, ma vincere rimane una priorità e soprattutto quando si strappano punti ad avversarie come il Napoli e la Lazio la soddisfazione è sportivamente appagante. Se contro i partenopei lo sperimento relativo alla presenza di due trequartisti e della difesa a quattro, risultato a parte, non ha convinto, contro la Lazio è sembrato già tutto più assimilato. A partire dalla difesa si son viste molte meno sbavature, ancora poca spinta dai terzini ma il gol di Thereau con assist di Widmer è un inizio. Ottima l’intesa fra i centrali Danilo ed Hertaux guidati da un sorprendente Karnezis fra i migliori in campo nelle ultime partite. A centrocampo nella partita di Napoli è parso evidente la mancanza di una personalità guida, contro la Lazio questa mancanza è stata sostituita magistralmente dalla compattezza e dalla determinazione grazie a due guerrieri inossidabili come Allan e Badu (già leggenda a Udine quest’ultimo per il suo ritorno in campo dopo il K.O. fortuito con Parolo che gli ha fatto perdere i sensi) e alla capacità più tecnica di gestir palla di Guilherme. Sulla trequarti Konè appare desideroso di dimostrare quanto vale, a mio parere quando questa volontà e grinta sarà pienamente inserita negli schemi e rodata nel gioco con i compagni sarà una presenza fondamentale nello scacchiere bianconero. In attacco la conferma positiva arriva dal francese Thereau che sacrificandosi molto alleggerisce il ruolo di Muriel e Di Natale ed unisce bene i reparti. Di tutta la ricerca sinfonica di questi primi mesi a Udine, dopo tante note isolate positive, giovedi sera contro la Lazio si è sentito vibrare il primo accordo per l’orchestra di Stramaccioni: la mentalità difensiva non è apparsa obbligata e psicologicamente imposta e il gol di Thereau non è apparso un episodio fortuito come contro il Napoli. I prossimi passaggi chiave per i musicanti bianconeri…

… sono relativi alle ripartenze da migliorare nell’efficacia e alla gestione dal punto di vista psicologico della partita, guai a concedere infatti i primi tempi come già visto nelle prime gare di campionato. Occhi puntati sull’Udinese quindi, molti giornali sottolineano l’impresa dell’olimpico e il terzo posto in solitaria, a Udine in compenso si sta con i piedi per terra, si pensa alle prossime partite, c’è soddisfazione per i primi segnali di solidità di gruppo, ma soprattutto per la prima vittoria in trasferta dopo Bologna-Udinese del 1° febbraio 2014. Non si può infatti pensare di costruire un campionato solo ed esclusivamente fra le mura di casa, come non si può pensare di fare punti solo contro casacche azzurre, il bianconero è tornato di moda ed è ufficialmente partito all’attacco di altre tonalità cromatiche a partire dal Parma, che per l’occasione tra l’altro, essendo fuori casa, non dovrebbe indossare la casacca crociata bianconera, piccola soddisfazione quindi per chi guarda al calcio con un pizzico di ironica scaramanzia.